Dott. Carlo Plaino

Dott. Carlo Plaino

psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

Calo del desiderio

Salve,
Sono una ragazza di 26 anni sposata da 2 anni con un ragazzo di 32. Stiamo insieme da 5 anni e ci amiamo tanto ma abbiamo un grande problema: la sessualità. Entrambi abbiamo deciso di arrivare al matrimonio vergini, quindi nessuna esperienza prima. Avevamo però un grande desiderio l’uno nei confronti dell’altro. Una volta sposati non siamo riusciti ad avere un rapporto per un anno intero perché ho sofferto di vaginismo. Dopo essermi rivolta ad una sessuologa ho risolto ma i problemi non sono terminati. Sin dall’inizio la frequenza era di un solo rapporto a settimana dalla durata di 30 secondi dove io non sento nulla, potrei benissimo fare altro in quei momenti. Riesco comunque a raggiungere il piacere con la stimolazione esterna da parte di mio marito.
I problemi sono due:
-mio marito ha un basso desiderio ed è sempre stato così tant’è che anche quando era più giovane si masturbava solo una volta a settimana/ogni 10 giorni e poi basta non sentiva la necessità. Lui mi dice sempre che non è colpa mia e che sa che qualunque uomo al suo posto non mi avrebbe lasciata un attimo, infatti sono una bella donna, vado in palestra, mi prendo sempre cura di me stessa e indosso sempre completini sexy ma nulla, non fa effetto. Finisce sempre che mi addormento in lacrime. Molti uomini ci provano con me tuttora e mio marito che mi ha con lui non mi desidera.
-il secondo problema è che io ho sempre avuto un forte desiderio anche da ragazzina, che si è abbassato a zero credo per il vaginismo, l’ho vissuta male e penso abbia influito, tanto che prima di sposarmi mi masturbavo esternamente 3/4 volte a settimana, ora sono come anestetizzata, oltre al non avere rapporti non mi masturbo neanche e non ho desiderio verso nessuno. E questo mi frustra perché io non ero così e avevo una libido molto forte. Ma a differenza sua anche se non ho il desiderio vorrei comunque avere più intimità con lui, lo cerco, lo stuzzico, ma essere rifiutata fa male.
Questa situazione mi fa sentire molto frustrata e piango sempre. Ora sto andando da una psicologa sessuologa sia per la frustrazione che sto vivendo ma anche perché ho un disturbo ossessivo purtroppo.
Mi potete aiutare? Vi sto scrivendo in lacrime, questa situazione non riesco a reggerla da sola
Grazie

Buongiorno,

forse è opportuno che vi rivolgiate insieme ad uno/una specialista. Comprendo dal suo racconto che lei è intervenuto su di "sè" dapprima per il vaginismo ed ultimamente per la frustrazione che vive: poco invece raccologo della posizione di sua marito rispetto al "farsi aiutare". Credo sia opportuno che la "coppia" prenda uno spazio di terapia con uno/una specialista magari proprio in sessuologia.