Dott.ssa Carlotta Amadori

Dott.ssa Carlotta Amadori

Psicoterapia individuale ( adulto, adolescente), di coppia, familiare.

Panico per musica alta nelle piazze , fiere, feste

Buongiorno nostro figlio ha 10 anni e da quasi 2 anni non possiamo più visitare posti dove c'è una musica alta (fiere, feste, musica dal vivo). Sembra una cosa sciocca ma non lo è in quanto se stiamo passeggiando e non sapevamo di una festa di paese o altro lui va in panico, il comportamento che utilizza è camminare aventi e indietro senza una meta precisa, chiede insistentemente di andare via, non si rende conto se intorno ci sono altre persone. Da quando è capitato più di un paio di volte noi evitiamo di andare in posti con questo tipo di confusione anche perché vediamo che ha un disagio molto evidente, ma quando capita cerchiamo di tranquillizzarlo, lo abbracciamo, mio marito lo porta un po' più distante dalla musica per farlo calmare. Non sappiamo cosa fare, se pensare che poi crescendo passerà oppure è da valutare bene con una ricerca più approfondita. Cosa ci consigliate, grazie per la vostra attenzione.

Buon giorno signora

Comprendo la sua preoccupazione, poichè la fragilità di vostro figlio sta influenzando le uscite,

evitando i luoghi affollati, con musica. Ipotizzo che vostro figlio soffra di ansia o forse di una fobia sociale, potrebbe essere associata ad agorafobia, che tendenzialmente procura un forte stato di disagio in questi luoghi con il bisogno di fuggire.

Le cause possono essere diverse o meglio una serie di concause es: un bisogno inespresso, una chiusura verso gli altri con fragilità relazionali, desiderio di controllo, ecc..

L'allarme che generano questi luoghi fanno stare male vostro figlio, pertanto non sono utili le forzature, ma il dialogo per comprendere bene la confusione che vive dentro. Dopo aver fatto uno schema dei luoghi che generano meno ansia a quelli che la generano di più, è utile far vedere attraverso immagini quei luoghi, poi

gradualmente organizzarsi con lui dai più piccoli a esplorarli .... andando a visitarli con l'aiuto dei genitori. Se queste strategie non lo aiutano consiglio un incontro con lo psicoterapeuta dell'infanzia. Le auguro buona giornata. Spero di esserle stata utile