Dott.ssa Carlotta Amadori

Dott.ssa Carlotta Amadori

Psicoterapia individuale ( adulto, adolescente), di coppia, familiare.

Non riesco ad affrontare la terapia

Buongiorno,
Sono una ragazza di 22 anni, ho deciso di iniziare un percorso di psicoterapia perché sono consapevole di averne bisogno. Il problema è che non riesco ad aprirmi con lo psicoterapeuta (in realtà con nessuno), tengo sempre tutto dentro. Durante la settimana penso costantemente alle cose che vorrei affrontare ma poi durante la seduta ho proprio un blocco, non riesco a parlare, non so spiegare cosa mi succede… mi vergogno, ho paura di scavare dentro di me, ho paura di scoprire di essere pazza o depressa… Durante la seduta penso alle cose che vorrei dire ma non riesco a farle uscire fuori, mi scendono le lacrime ma cerco di trattenermi, in realtà vorrei piangere a dirotto perché le cose che mi vengono in mente mi fanno soffrire e io non riesco a dirle. Se parlassi è come se le mie paure acquisterebbero concretezza, è come se uscisse fuori la verità ma io non riesco a dirla ad alta voce perché mi fa paura, non riesco ad accettarla e quindi rimane tutto bloccato nella mia mente.
Quando penso alle cose che vorrei affrontare in questo percorso di psicoterapia mi vengono in mente tante cose: vorrei dirgli che da un po’ di tempo non ho più attacchi di panico e questo mi fa sentire più serena e mi fa stare meglio fisicamente, non ho più paura di andare in certi posti, non ho più paura che mi venga un attacco di panico anche quando sto bene ma nonostante questo mi sento insoddisfatta e infelice.
Durante questo percorso voglio capire perché le mie relazioni sono tutte superficiali, perché non ho mai avuto un fidanzato (e perché nessun ragazzo mi ha mai guardato), perché non riesco ad avere delle amicizie vere. Voglio capire se desidero davvero continuare l’università o se lo sto facendo perché lo vuole mio padre o perché ho paura di dover affrontare un colloquio (e penso di non essere in grado di farlo). Voglio capire perché ho rimosso alcune cose del mio passato, poi voglio capire se il rapporto con mia madre possa avermi creato dei problemi, voglio imparare a conoscermi, voglio capire perché non ho più interessi e ambizioni…
Mi sento ogni giorno più vuota e sola. La monotonia mi fa paura.
Il tempo passa in fretta e non sto concludendo niente, questo mi spaventa. Vedo gli altri andare avanti con la loro vita: riescono a trovare amici, a trovare un fidanzato, si sposano, vanno a vivere da soli, si trasferiscono…e io? Non so cosa voglio.

Buon giorno.

Sono la dott.ssa Carla Amadori, ho letto con interesse la descrizione delle fragilità  che oggi vive... di certo sta attraversando un periodo difficile in cui sente uno stato di malessere e umore che influenzano il suo stato di benessere, in particolare i pensieri sono come intrusivi, ospiti sgraditi, dove l'ansia dilagante diventa disperante, bloccandole la parola. Lo stato che vive influenza  la relazione con gli altri, l'amore, lo studio. Se non si sta bene con se stessi come si fa a star bene con gli altri? Se non ci prende cura di sè come si può aprire il proprio cuore? Se non si accettano le proprie fragilità come si può riuscire a verbalizzare ed esprimere se stessi? Le consiglio di accettare le lacrime che sono un modo per liberare la sofferenza, il malessere, aiutano a curare. Certamente un percorso di psicoterapia sarebbe un investimento per la sua salute, per aprirsi al mondo e stare meglio, tuttavia  dalla descrizione sembra che già stia facendo  esperienza di questo. Nel caso desideri comunque una consulenza senza impegno mi chiami.

Buona giornata