Disturbo borderline e diagnosi

Buongiorno,
sono una ragazza di 26 anni che ha iniziato una terapia da circa un anno per problemi di ansia e depressione. Con la dottoressa che mi ha preso in cura si era instaurata una buona alleanza terapeutica e dopo le sedute mi sentivo più sollevata, anche se non avevo riscontrato miglioramenti, dato che i periodi critici hanno continuato a verificarsi.
Non ricordo bene come, ma sono incappata online in un sito che descriveva il disturbo borderline di personalità e mi sono riconosciuta immediatamente. Come se tutta la mia vita potesse ad un tratto essere spiegata: la sensazione di tradimento e di abbandono che provo nei confronti del mio partner, i repentini cambi di umore, l'impulsività, la dissocciazione, le abbuffate, la sensazione di essere in controllo e poi di perderlo completamente, la tendenza ad assolutizzare tutto, la profonda sensazione che tutti mi abbiano fatto qualcosa di brutto anche se so che non è così, i pianti, i pensieri di suicidio e soprattutto una grande rabbia, aggressiva che si scatena e non mi so spiegare.
Ho detto alla mia psicologa che ritenevo di poter avere questa sindrome, e lei, visibilmente spiazzata, dopo molti giri di parole mi ha detto che non ce l'ho, magari ho qualche tratto.
Mi sono sentita molto male perchè pensavo di aver trovato una spiegazione.
A questo punto mi chiedo cosa sia meglio fare, perchè anche se la dottoressa avesse ragione ho paura che la terapia potrebbe risentire del fatto che io sono convinta di una cosa diversa da quella che lei ritiene. Mi chiedo se sentire un diverso parere potrebbe essere sensato. Mi chiedo anche se magari riferirsi a tratti del disturbo invece che al disturbo sia un modo per evitare di incastrarmi in una diagnosi netta. So che può sembrare inutile soffermarsi sulle parole, ma io avevo provato grande sollievo nel riconoscermi in questa sindrome, come se il mio essere irrazionale e incontrollata e eccessivamente emotiva non fosse colpa mia (non nel senso che la diagnosi mi permetterebbe di sentirmi deresponsabilizzata delle mie azioni, ma mi aiuterebbe a giustificarne le cause).
Grazie a tutti dell'attenzione

Cara ragazza "borderline ipotetica" quello che mi sorprende delle tue parole è  proprio la correttezza, la precisione e il linguaggio accurato che tu usi per descrivere la tua situazione...quindi ti contraddico sul fatto che sia inutile soffermarsi sulle parole, perchè le tue parole dicono tanto... Esprimono un enorme bisogno di riconoscimento e accettazione a tal punto che andrebbe bene anche definirsi e rivedersi in un disturbo borderline per te pur di soddisfare questo bisogno...! Ti consiglierei di approfondire questo punto ed eventualmente provare con un altro professionista (possibilmente uno psicoterapeuta) dal momento che le tue idee e la tua incertezza rispetto alla tua diagnosi è una chiara dimostrazione di un rapporto terapeutico traballante e di una mancanza di fiducia nei confronti della psicologa che ti segue. Inoltre se sei così informata come sembra saprai che eventulamente, se vuoi toglierti ogni dubbio, molti psicologi/ psicoterapeuti hanno la possibilità di somministrare un test di personalità (MMPI) da cui si evince la presenza o meno di un disturbo e la tipologia di quest'ultimo, ma ci tengo a dirti...che nessun incasellamento ad una patologia, nessuna diagnosi o definizione di personalità sarà sufficente a farti sentire bene, finchè non ti guarderai allo specchio e sarai orgogliosa di te stessa...finchè non accetterai l'immagine che vedi riflessa, con le sue debolezze, con le sue forze e le sue particolarità che la rendono unica e degna di essere apprezzata per quello che è..... Buona vita