Dott.ssa Chiara Di Clemente

Dott.ssa Chiara Di Clemente

Psicologo, Psicoterapeuta

Per creare una famiglia e realizzare il sogno professionale di mio marito mi sono messa da parte

Buonasera, sono una mamma giovane con due figli un maschio di 16 anni e una bambina di 10 anni.sono sposata da quasi 16 anni e conosco mio marito da 20.sono rimasta in cinta durante la maturità e insieme a mio marito abbiamo costruito dal niente tutto quello che abbiamo. Però purtroppo per creare una famiglia e realizzare il sogno professionale di mio marito mi sono messa da parte non creando niente per me stessa. Mi sono trasferita molte volte ho vissuto in 3 regioni diverse di Italia e tutte le volte che ho cercato di far valere la mia voglia di gratificazione non ho trovato nessuno che mi appoggiasse o mi invogliasse a fare di più. Quindi ho dovuto reprimere tanti sogni tanti desideri anche perchè a priori era inutile chiedere o fare.Questo purtroppo mi ha portato ad entrare in uno stato di insoddisfazione personale e mancanza di capacità nel relazionare con gli altri se non in superficie e molta aggressività nei confronti di mio marito che da anni sopporta le mie giornate no. Purtroppo il nostro matrimonio è in crisi a causa di questi miei comportamenti in cui grido , piango, rinfaccio il passato in cui emerge un altra persona negativa e cattiva ,quando poi nella tranquillità e serenità sono una donna solare, pacifica e molto altruista,innamorata del suo compagno di vita e della vita stessa. Mi sento che ora più che mai ho bisogno di gratificarmi di sentirmi utile e sono stanca di combattere con me stessa a causa di queste crisi di nervi provocate dalla gelosia che provo nei confronti di mio marito visto che lui è superiore a me.Vorrei sapere se fosse possibile se non sono diventata pazza o malata e quale potrebbe essere una soluzione.Grazie

buonasera sig. Anna, non credo proprio che lei sia diventata pazza, ma semplicemente ha iniziato ad ascoltare meglio sè stessa e i suoi bisogni. Lei ha il diritto di essere felice e di realizzarsi in un ambito incline alle sue aspirazioni. Le consiglio di individuare nella sua città un professionista che la aiuti a elaborare meglio la rabbia verso suo marito e canalizzarla in modo positivo e costruttivo nella realizzazione di sè. Ritengo importante anche favorire in lei una maggiore assertività e autonomia nelle scelte decisionali e nelle iniziative personali visto che sembra emergere una tendenza ad appoggiarsi agli altri per sentirsi "invogliata a fare di più".  In bocca al lupo!!