Come superare il dolore ed i sensi di colpa per un aborto?
Salve a tutti, Sono una donna di 36 anni, da poco, felicemente madre. Ho vissuto 3 anni fa un' interruzione di gravidanza e spesso ci ripenso a quella creatura e ci sto molto male, ci piango e mi assalgono forti i sensi di colpa come se fossi tornata dietro col tempo. La scelta è stata molto difficile, ero combattuta, la situazione col mio compagno era agli inizi e molto complicata con tante paure e poche certezze, ho dato più spazio alle paure del mio lui, sentendomi una cattiva mamma e orribile come essere. A seguito di eventi traumatici e attacchi di panico frequenti, credendo ormai di avere qualche problema mentale, sono arrivata a rivolgermi ad uno psicoterapeuta che dopo svariate sedute mi congedò dicendomi che non avevo alcun problema , che stavo camminando per il verso giusto e che stavo superando il dolore nel giusto modo. Ad oggi mi chiedo, come sia possibile dopo 3 anni da quel dolore atroce rivivere anche se a momenti e dopo avere finalmente avuto una splendida bambina, il dolore ed i sensi di colpa che ti attanagliano completamente e ti buttano giù come se fosse stato ieri è ancora così vivo in me questo dolore. Vorrei capire cosa bisogna fare per poter accettare tale scelta e poter finalmente trovare pace e perdonarmi.ci sto male ancora e ci piango a volte ma non so più con chi parlarne.Vi ringrazio anticipatamente e vi porgo i miei saluti.
Salve Sig.ra Beatrice,
ho letto il suo messaggio e posso ben capire la sua sofferenza sia da Psicologia sia perchè sono mamma e ho avuto un'esperienza simile. Proprio per tale ragione le dico che può succedere che anche se sono passati 3 anni da quando ha dovuto prendere questa decisione cosi sofferta e difficile lei non si è ripresa ma continua a soffrire profondamente. Mi ha molto colpito questa sua frase "La scelta è stata molto difficile, ero combattuta, la situazione col mio compagno era agli inizi e molto complicata con tante paure e poche certezze, ho dato più spazio alle paure del mio lui, sentendomi una cattiva mamma e orribile come essere". Lei in questa frase ha ammesso di non aver ascoltato realmente se stessa perché in realtà era combattuta e ha dato più spazio alle paure del suo compagno. Molto probabilmente alla base della sua sofferenza vi è un conflitto che lei ha verso se stessa, dove molto probabilmente non si perdona la scelta intrapresa e soprattutto ha rabbia verso di sè. Molto probabilmente dietro alla sua sofferenza vi sono molte domande che lei ad oggi si fa interrogandosi cosa sarebbe successo se lei avesse fatto altre scelte.... Ha detto di essere ad oggi mamma di una splendida bambina ma è normale continuare a soffrire se lei non ha affrontato adeguatamente il lutto di quel bambino che non è nato. Avere un secondo figlio non toglie amore al primo, tutti i figli nati o non nati per noi madri sono figli ed amati profondamente per sempre senza togliere amore ad altri figli che possiamo avere. Non voglio essere con il mio collega al quale si era rivolta, non le dico che è guarita anche perchè Lei lo sa di suo che non è cosi, le dico che purtroppo il dolore per la perdita di un figlio volontaria o no potrà essere sempre presente nella nostra vita ma possiamo imparare a conviverci e per farlo però è necessario che lei intraprenda un percorso di sostegno psicologico all'interno del quale avrà modo di elaborare il lutto per il bambino che ha perso, esprimere la sua sofferenza emotiva, imparare a perdonare se stessa, elaborare e superare i traumi che lei ha vissuto finora, imparare ad amarsi nonostante questa profonda ferita che lei si porta addosso e riuscire a ritrovare un suo benessere psicofisico ed emotivo. Se vuole io lavoro a Roma ogni mercoledì e venerdì in studio ma lavoro anche tramite modalità online dal lunedì al venerdì sia con pazienti della mia città sia di altre città. PRIMA CONSULENZA SEMPRE GRATUITA.
Resto a sua completa disposizione per ogni necessità.
Un carissimo saluto,
Dott.ssa Chiara Ilardi