Capire chi sono

Ciao Sono un ragazzo di 45 anni di Roma e sin dalla tenera età provo attrazione per gli indumenti femminili, ricordo i guanti di mia zia, le unghie di una mia zia, i leggings e volevo avere i capelli con la frangetta. Odiavo mettere la calzamaglia ma questo era perché sotto sotto avrei voluto metterla. A carnevale mi sfilavo il vestito da Zorro non appena salivo in macchina avrei voluto essere una principessa come mia sorella e le mie compagne delle elementari. Ad un carnevale ero solo in casa e ho voluto mascherarmi da donna mettendomi un vestito di mia sorella tartan smanicato nero bianco e rosso e mi sono trovato benissimo. Quando mia sorella ha fatto la festa per i 18 anni non sono andato perché avrei preferito vestirmi con un bel vestitino. Ora mi vesto quando posso tra le mura domestiche e alcune volte non vedo l’ora di farlo di essere una donna. In qualche occasione sto facendo qualcosa al maschile e non mi trovo bene in quei panni perché vorrei fare qualcosa al femminile, lo desidero ardentemente e provo disagio a fare quella cosa da maschio, non vedo l’ora di terminarla perché mi dato la parola ad un amico per aiutarlo. Non provo disagio ad indossare indumenti maschili ma quelli femminili sono quelli che prediligo. Preferisco avere le relazioni con le donne. Se c’è un bel ragazzo non mi nascono nel dire che mi fa piacere vederlo. Ho fatto una pedicure e manicure in cui mi sono fatta mettere lo smalto e mi sono sentita molto bene mentre la facevo. Ora mi metto da sola lo smalto trasparente sulle unghie delle mani e quello colorato su quelle dei piedi. Ho dita nere per via di scarpe troppo strette e mi dava un enorme fastidio vederle così ridotte male. Non capisco se sia una disforia di genere, in questo caso leggera (è un mio parere), perché non provo ansie ne paure nelle relazioni con gli altri, o un fatto di androginia presente in famiglia in mia sorella (è un mio parere). Non posso cambiare sesso per via del lavoro che faccio che non me lo permetterebbe. Spero di aver detto tutto. Sono stata abbastanza lunga ma ho scritto da donna. Andrei volentieri da uno psicologo meglio se donna mi capirebbe di più problema il costo e anche il tempo Baci Martina

Ciao Martina,

grazie per la tua sincerità e per aver condiviso in modo così dettagliato la tua esperienza. Quello che racconti è molto ricco e complesso, e mostra una profonda consapevolezza di te stessa e dei tuoi desideri. È comprensibile che tu senta il bisogno di esprimere il tuo lato femminile, di sentirti a tuo agio nel corpo e negli abiti che ti rappresentano, e allo stesso tempo di confrontarti con le tue responsabilità e limiti, come quelli legati al lavoro. Dal tuo racconto non si può non cogliere che provi un piacere autentico nell’indossare abiti e accessori femminili, prenderti cura di te stessa, curare unghie e mani, e sentirti donna. Questo desiderio non necessariamente implica una disforia di genere grave, ma piuttosto un’espressione intensa della tua identità di genere o una forma di gender fluidity/androgino femminile, come hai intuito. Inoltre,  noti che non provi ansia o paure nelle relazioni sociali, e questo è un punto positivo: significa che sei in grado di funzionare bene nella vita quotidiana e di gestire le relazioni pur vivendo questa parte di te stessa. Per quanto riguarda Il fatto che non puoi modificare il corpo per motivi professionali non annulla la possibilità di vivere pienamente il tuo lato femminile. Ci sono molte modalità di espressione e di riconoscimento di sé che non richiedono interventi medici: abbigliamento, trucco, accessori, cura delle mani e dei piedi, voce e movimenti, hobby o rituali personali che ti fanno sentire a tuo agio nel tuo corpo. Per tale motivo ti suggerisco: 

  • Continuare a ritagliarti momenti in cui puoi esprimerti liberamente come donna, nei luoghi e nei momenti in cui ti senti protetta.

  • Puoi continuare a vivere le relazioni con donne, come preferisci, esplorando in modo sicuro ciò che ti fa sentire bene senza giudizio.
  • Un percorso di sostegno con una psicologa, possibilmente con esperienza in tematiche di genere, può essere molto utile. In terapia puoi:

    • Approfondire la comprensione di te stessa e della tua identità di genere.

    • Lavorare sulla gestione di eventuali sensi di colpa o disagio interno legati all’espressione femminile.

    • Imparare strategie pratiche per integrare il tuo lato femminile nella vita quotidiana senza compromettere il lavoro o le relazioni.

    • Avere uno spazio sicuro in cui esprimere liberamente emozioni, desideri e dubbi senza sentirti giudicata.

Anche se può sembrare difficile conciliare il lavoro e la vita sociale con il desiderio di esprimere la propria femminilità, ci sono modi concreti per farlo che rispettano la tua realtà e i tuoi limiti. La terapia può accompagnarti a trovare equilibrio, serenità e accettazione di te stessa.  Cara Martina, il tuo racconto mostra una grande autenticità e desiderio di stare bene con te stessa. Meriti di vivere la tua identità in modo sereno, rispettando i tuoi limiti ma anche celebrando ciò che ti fa sentire viva e pienamente te stessa. Con il giusto supporto puoi trovare modalità soddisfacenti per esprimere il tuo femminile senza conflitti o sensi di colpa. Ti mando un carissimo saluto e ti auguro di riuscire ad essere felicimente TE STESSA senza più disagio e senso di colpa!