Dott.ssa Chiara Illiano

Dott.ssa Chiara Illiano

psicologo, psicoterapeuta, consulente di parte

Ho da circa un anno e mezzo una relazione con una donna la quale è già legata ad una persona che fa parte di una setta pseudoreligiosa

Salve mi chiamo Marco Valentini, ho da circa un anno e mezzo una relazione con una donna la quale è già legata ad una persona che fa parte di una setta pseudoreligiosa chiamata “opera“ la quale fa capo ad una persona un certo giorgio Dibitonto. Il suo compagno insieme al gran capo hanno assistito la mia compagna (dietro compenso) all'inizio della loro storia, così si sono conosciuti salvandola da una grave forma depressiva, da allora lei è rimasta legata al suo compagno da un rapporto di dipendenza non riesce ad uscirne, nonostante questa persona si sia dimostrata totalmente inaffidabile ( l'ha lasciata 4 volte senza preavviso, la tratta male si comporta da padrone a casa sua senza partecipare alle spese del quotidiano e altro ancora senza considerare i particolari dei loro rapporti intimi. E' completamente incapace di affrontarlo rendendo impossibile la nostra storia, deve tornare a casa perchè lui si annoia o per preparargli la cena, è servito e riverito, lei vive costantemente con i sensi di colpa. Nonostante i nostri sentimenti siano molto forti non riesce ad uscirne. Che posso fare Amo molto questa donna e vedo il loro futuro già tristemente scritto se resterà con lui . Perchè poi queste persone scelgono ricchi o benestanti? La ringrazio anticipatamente

Gentile Marco, comprendo la difficoltà di quello che sta vivendo, la frustrazione e l'impotenza che scaturiscono dal dover affrontare una situazione del genere: vedere la donna che si ama procedere lungo una strada che, probabilmente, le produrrà solo sofferenza.

Mi sono occupata del Plagio e delle pseudo sette, scrivendo anche un capitolo a riguardo, che trovano la loro forza nel controllo dell' adepto, un controllo del pensiero, delle emozioni e del comportamento. Solitamente questo viene attuato perseguendo due obiettivi: da una parte l’allontanamento della persona dal proprio contesto di appartenenza (famiglia, amici, lavoro e società in genere) e dall’altra parte l’adesione totale alle regole e ai valori del “nuovo” gruppo. Da ciò deriva una completa dipendenza dell'individuo plagiato al nuovo contesto che difficilmente può essere "rotta", a meno che la persona non decida in prima persona di farlo e, anche in questo caso, è necessario un intervento psicoterapeutico. La sua compagna si rende conto della situazione in cui si trova e ha la volontà di uscirne? in questo caso potrebbe consigliarle di rivolgersi a qualcuno in grado di aiutarla.

Le persone che si trovano vicino ad un individuo "plagiato" inizialmente vivono in uno stato di confusione e di sgomento: non possono credere (e comprendere) che un parente, un amico o un partner possa lasciarsi controllare in questo modo. Con il passare del tempo arriva la frustrazione, l'impotenza e la rabbia...

Il consiglio che posso darle è quello di rivolgersi lei in prima persona ad un esperto che possa accogliere le sue emozioni e darle uno spazio di riflessione in modo tale da comprendere ciò che può fare e, soprattutto, ciò che vuole veramente: se continuare a combattere questa battaglia in nome del suo profondo amore oppure comprendere che in certi casi è meglio abbandonare la nave e dedicarsi a noi stessi, cercando un partner che possa darci (e a cui poter dare) ciò di cui si ha bisogno.

Resto a sua disposizione