E se i miei ricordi fossero falsi?
Salve dottori sono un ragazzo appassionato di psicologia e tutto ciò mi dà molta serenità leggere e applicare consigli di vari professionisti del settore, qualche giorno fa ho letto di come la mente posso creare falsi ricordi e ho approfondito un po’ la questione e mi sono assaliti vari dubbi del tipo e se i ricordi che credo che siano veri sono falsi? E se le nozione che ho acquisite me le ricordassi in modo errato? Logicamente non posso sempre testare la verità dei miei ricordi altrimenti rischierei di cadere in un circolo vizioso e ossessivo quindi mi chiedo come posso sapere se i miei ricordi sono veri? Anche se mi reputo di avere una buona memoria mi ricordo molte cose del mio passato e credo di avere una buona memoria anche a breve termine visto che mi sfugge difficilmente i vari impegni che devo fare grazie dottori per una vostro chiarimento per me molto importante
Ti ringrazio per la tua domanda, che è tanto profonda quanto assolutamente legittima. La memoria non funziona come una videocamera. Non registra tutto in modo oggettivo e preciso. È, piuttosto, ricostruttiva: ogni volta che ricordiamo qualcosa, il nostro cervello "ricostruisce" quell'informazione, e può inserirvi elementi nuovi, tralasciare altri, o persino modificarli in base al nostro stato emotivo, alle esperienze successive o alle informazioni che riceviamo. Quindi la tua domanda ha una risposta paradossalmente rassicurante: succede a tutti, e fa parte del normale funzionamento della mente. Anche se un ricordo fosse in parte falsato, quello che conta spesso è il significato che ha per te, il modo in cui ha contribuito a costruire la tua identità, i tuoi valori, i tuoi pensieri. Hai colto perfettamente il punto quando dici che cercare di verificare sempre la veridicità dei ricordi rischia di diventare un circolo vizioso. Questo tipo di bisogno di certezza può sfociare in meccanismi disfunzionali, in cui la persona sente l'urgenza di controllare o confermare continuamente qualcosa, pur sapendo razionalmente che non è possibile. La strategia più sana non è controllare tutto, ma accettare un certo grado di incertezza. La mente umana è imperfetta, ma è proprio questa imperfezione che ci rende creativi, flessibili e capaci di immaginare. Per cercare di vivere con questa consapevolezza può essere utile provare a stare sul quadro generale, non sui dettagli assoluti. Se un ricordo è coerente con la tua storia e la tua sensazione interiore, probabilmente ha un fondo di verità. Questo comporta accettare che la memoria sia soggettiva. È più importante ciò che il ricordo rappresenta per te, piuttosto che la sua assoluta fedeltà ai fatti. La verità assoluta sui nostri ricordi non è sempre raggiungibile — e non è neanche necessaria. Quello che conta è come quei ricordi ci guidano nel presente, come ci fanno sentire, e cosa ci insegnano. Coltiva la curiosità, ma anche la fiducia in te stesso. Se senti che il dubbio sta prendendo troppo spazio, non c’è nulla di male nel parlarne con un professionista, che potrà aiutarti a gestirlo senza che diventi opprimente.
Se hai bisogno, posso aiutarti a fare chiarezza.