Dott.ssa Chiara Sberna

Dott.ssa Chiara Sberna

Psicologa e psicoterapeuta in formazione

Suocera dagli strani comportamenti

Buongiorno, abito con mio marito e mia suocera di 85 anni. Con me lei è molto gentile e si parla spesso di tante cose, ma talvolta ha conflitti con mio marito e noto comportamenti strani, parla sola spesso, è confusa e barbotta, inoltre la sento, quando è sola, dice cose poco carine nei confronti miei e di mio marito, specie se arrabbiata con lui. Io cerco di ignorare questa atteggiamento, mostrandomi sempre educata e gentile, però mi fa rabbia. Come devo comportarmi? Sarà un inizio di decadimento mentale, vista l'età? Grazie

Buongiorno, Capisco perfettamente il tuo disagio — convivere con una persona anziana che mostra comportamenti confusi e ambigui può essere molto faticoso emotivamente, soprattutto se cerchi sempre di mantenere equilibrio e rispetto. È un contesto che richiede molta pazienza, ma anche chiarezza e tutela dei propri confini emotivi. Provo ad aiutarti su due piani: (1) quello relazionale e psicologico, e (2) quello più medico-cognitivo.
Quello che descrivi — parlare da sola, confusione, discorsi incoerenti, commenti spiacevoli detti “tra sé” — può avere diverse spiegazioni, non tutte legate a una malattia, ma che meritano comunque attenzione. Decadimento cognitivo lieve o demenza iniziale: a 85 anni può esserci un calo della memoria, dell’orientamento e della capacità di inibire certi pensieri. A volte si manifesta anche con irritabilità o sospettosità. Negli anziani spesso si presenta non con tristezza evidente, ma con irritabilità, lamentele e ruminazioni. Isolamento e solitudine: parlare da sola può essere anche un modo di “tenersi compagnia”, specie se le mancano stimoli o relazioni paritarie. I conflitti madre-figlio, anche in età avanzata, possono risvegliare vecchie dinamiche di potere o bisogno di controllo, che si riversano anche su di te, come “alleata del nemico”.
Sarebbe utile che un medico di base o un geriatra la visitasse, per capire se c’è un vero declino o solo stress e confusione passeggera.

Rispetto alla gestione emotiva e relazionale, credo che la gentilezza non significhi subire o fingere di non notare: puoi mantenere il tuo stile cortese, ma senza sentirti obbligata a tollerare comportamenti ingiusti. Inoltre, non prenderla sul personale. Quando è confusa o parla da sola, ricordati che quelle parole nascono dal suo stato mentale, non da un reale giudizio su di te. È come se stesse “proiettando” le sue frustrazioni.
Può essere utile proteggere il tuo spazio interno. Se ti accorgi che l’ascoltare le sue parole ti fa male, puoi limitare il tempo passato insieme, oppure spostarti in un’altra stanza senza sentirti in colpa. E magari provare ad evitare i confronti diretti nei momenti di confusione. In quelle fasi, ogni tentativo di spiegare o difendersi peggiora la tensione. Se invece ci sono momenti di lucidità, puoi dirle qualcosa come: “A volte mi sembra che lei si arrabbi con noi. Mi dispiace molto se si sente trascurata, io ci tengo a mantenere un clima sereno in casa.” Questo tipo di comunicazione “Adulto-Adulto” evita accuse e apre uno spazio di dialogo, se possibile. Potrebbe essere utile parlarne con tuo marito con delicatezza. Evita di entrare nel conflitto tra loro, piuttosto condividi le tue osservazioni e preoccupazioni come fatti, non come giudizi: “Ho notato che tua mamma a volte è confusa o parla da sola, e questo mi preoccupa per la sua salute. Magari sarebbe utile parlarne con il medico.”È normale che tu provi rabbia e impotenza, anche se cerchi di restare gentile. La rabbia, in questo caso, è il segnale che stai proteggendo il tuo spazio emotivo. Non è cattiveria: è un bisogno di confine, che va rispettato.
Se vuoi, posso aiutarti a riflettere su ciò che accade dentro di te in questi contesti e accompagnarti in questo percorso di conoscenza personale.