Problemi col ragazzo della figlia adulta
Nostra figlia frequenta un uomo da circa 5 mesi che, secondo noi, ha fatto love bombing dall'inizio della conoscenza. Non lavora perché aspetta il posto che dice lui e non ha intenzione di adattarsi a lavori più umili. È un tipo molto presuntuoso, pieno di sé, si mostra pomposo... non ci saluta e, quando abbiamo avuto modo di scambiare alcuni argomenti, non ha dimostrato di ascoltare le nostre parole che parlavano di esperienze vissute da noi genitori. Non gli importa di noi, proprio nulla; contano solo le sue parole "incredibili". La nostra paura è che possa allontanare noi e chi conosce nostra figlia per essere lui l'unico suo riferimento. Ha avuto comportamenti e presenze ossessive, che però a lei hanno fatto piacere. Abbiamo timore che la sottometta. Il desiderio di lei di avere un affetto è così grande che, secondo noi, lo tiene per questo. Chissà se si è resa conto che da questa relazione non otterrà quello che immagina ora, tutta presa dall'innamoramento. Siamo molto preoccupati di vederla ancora soffrire per colpa di chi non merita di starle vicino."
Capisco profondamente la vostra preoccupazione — ciò che descrivete tocca corde molto sensibili per un genitore: la paura di vedere la propria figlia coinvolta in una relazione che potrebbe ferirla o limitarla emotivamente. E il modo in cui lo raccontate fa percepire un sentimento di impotenza, come se foste spettatori di qualcosa che vedete chiaramente ma che lei, accecata dall’emozione, non riesce ancora a riconoscere.
Da ciò che scrivete, emerge che vostra figlia sente un forte bisogno di essere amata, di sentirsi scelta, vista, desiderata.
Quando un partner appare così premuroso e presente fin da subito (il cosiddetto love bombing), quella parte “bambina interiore” che cerca conferme e sicurezza si sente finalmente colmata. E' come se dentro di lei si fosse attivata quella parte che tende a conformarsi al desiderio dell’altro pur di non perdere il legame, anche a costo di rinunciare a parti di sé. Per questo, anche se voi notate comportamenti preoccupanti, lei potrebbe difendere questa relazione con forza, perché separarsene significherebbe rivivere il dolore di sentirsi sola o non abbastanza amata.
L’uomo che descrivete mostra tratti normativi, mostrandosi ai vostri occhi come arrogante, svalutante, centrato su di sé, incapace di considerare l’altro su un piano paritario.
Questo tipo di persona tende inconsapevolmente a “sottomettere” l’altro attraverso una miscela di fascinazione e controllo: prima idealizza, poi restringe la libertà affettiva e relazionale dell’altro, fino a diventarne il principale punto di riferimento.
Il rischio, in situazioni come questa, è che la vostra preoccupazione (legittima) si trasformi, ai suoi occhi, in una pressione o in un giudizio. In questo caso, lei potrebbe schierarsi ancora più dalla parte del partner, pur di difendere la propria scelta e la propria autonomia.
Può essere utile in questo momento provare a stare comunque in relazione a vostra figlia, restare presenti, ma non invadenti. Il messaggio implicito può essere: “Noi ci siamo, sempre. Anche se sbagli, ti accoglieremo.” Questo mantiene attiva la fiducia e vi lascia una porta aperta se un giorno lei dovesse chiedere aiuto. Inoltre, può essere importante provare a parlare da Adulto ad Adulto, quindi evitate frasi come “Non è un bravo ragazzo” o “Ti rovinerà la vita”, che attivano in lei il Bambino ribelle.
Potete invece dire: “Ci rendiamo conto che questo ragazzo ti piace molto e rispettiamo la tua scelta. Da genitori, però, notiamo alcune cose che ci fanno temere che tu possa non essere trattata con il rispetto che meriti. Se un giorno ti sentirai in difficoltà, noi saremo qui.” L'obiettivo non è cercare di smontare la relazione, ma piuttosto provate e concentrarvi sul rafforzare la fiducia in sé di vostra figlia, aiutandola a vedere il proprio valore e la propria autonomia. Una persona che si sente forte dentro è meno manipolabile fuori. Il vostro compito, ora, è di offrire a vostra figlia un modello di relazione sana, basata su rispetto e ascolto. Anche solo sapere che esiste un modo diverso di essere amati può, nel tempo, diventare per lei una bussola per uscire da questa dinamica.