Dott.ssa Chiara Sberna

Dott.ssa Chiara Sberna

Psicologa e psicoterapeuta in formazione

Problemi di coppia


Salve, da qualche tempo sto attraversando un brutto momento che sembra non passare mai. È difficile raccontare tutto dall'inizio ad oggi perché potrei scrivere un libro, ma tralasciando quello che comunque ad oggi era stato superato, ripartiamo da esattamente un anno fa, l'anno in cui io e il mio compagno abbiamo cambiato casa. Siamo una coppia giovane, 26-35, stiamo insieme da 9 anni e l'anno scorso abbiamo preso una nuova casa in affitto; da allora tutto si è ribaltato. La casa costa un occhio della testa e ogni mese riusciamo a malapena a coprire spese e quant'altro, non resta molto economicamente, per non dire nulla. Ci priviamo di tante cose, ma d'altronde abbiamo già passato questi periodi orrendi, ma qui abbiamo toccato il fondo. Purtroppo questa casa è stata presa con urgenza perché dovevamo lasciare la precedente e, avendo animali domestici, abbiamo fatto una fatica enorme per trovare una casa con gli spazi adeguati per loro, ma non avevamo messo in conto di sorreggere un affitto del genere. Comunque sta di fatto che io ovviamente sono molto più nervosa e stressata e lo stesso lui, ma non era mai stato così freddo prima il nostro rapporto. Da quando siamo qui ci siamo completamente annullati e allontanati; succede che stiamo anche un mese senza avere rapporti intimi e per me è impensabile, è anomalo che una coppia così giovane non abbia rapporti frequenti! Mi aspetto che lui comunque mi dia attenzioni e mi faccia capire che ha voglia di stare insieme, ma invece zero; mi sembra di stare con mio fratello. Io ammetto che non riesco a fare il primo passo nei rapporti, ma comunque credo che sia sempre l'uomo a fare il primo passo e poi ovviamente il resto viene da sé... ma non mi sento proprio attenzionata, lo vedo assente nei miei confronti e molto altalenante. Vado in confusione perché non capisco i suoi sentimenti, non riesco a leggere dentro di lui... ha modi altalenanti di dimostrare le cose e non riesco a capirlo. Tante volte sento il bisogno di averlo vicino, di poter essere come quando ci siamo conosciuti e questa cosa mi fa tanto male. A volte penso che vorrei stare sola perché mi fa rabbia vedere che il nostro rapporto va in frantumi, penso che mi manca avere un ragazzo vicino che mi dia attenzioni e che non cerchi il pelo nell'uovo per essere distaccato. Mi domando una cosa, se una persona ci tiene non sta lì con il broncio e dà le colpe della lontananza fisica ai litigi; piuttosto si mettono da parte e si cerca di trovare un nuovo punto per ritrovarci. Spesso mi viene detto che si comporta in un certo modo perché con i litigi che io vengo a creare (quindi colpa sempre mia) lui automaticamente si allontana, ma come mai io dopo un litigio, come una deficiente, non vedo l'ora di chiarire e possibilmente, se capita, anche stare insieme intimamente, perché davanti ai sentimenti me ne frego dei litigi, possibilmente per motivi futili, poi! Oppure cerca la scusa perché gli fa comodo starmi distante e non sa ammettere che forse non prova più le stesse cose per me? O che ha la testa altrove? Non so più cosa pensare... sono molto confusa e frustrata. Ho provato a parlare con lui di questa cosa e dice sempre che non c'è niente che non va, per lui sempre tutto ok, e che il primo passo per un rapporto intimo lo posso fare anche io... ma come mai un tempo non si poneva questi problemi e ora ogni scusa è buona per mettere puntini sulla i? Boh. Accetto consigli. Grazie per la vostra comprensione, spero nel mio piccolo di essere riuscita a spiegarmi chiaramente.

Hai spiegato tutto in modo molto chiaro, e si percepisce bene quanto tu stia soffrendo per questo vuoto affettivo e relazionale che si è creato nella vostra coppia. Nelle tue parole si sente stanchezza, delusione, ma anche tanto desiderio di capire e di salvare ciò che avete costruito, ed è importante riconoscere che questa è già una forma di amore e consapevolezza.
Il passaggio alla nuova casa, con tutte le difficoltà economiche e pratiche, ha probabilmente messo molta pressione sul vostro equilibrio di coppia. È come se la coppia si fosse trasformata in un “team di sopravvivenza”: due persone che devono tenere insieme la barca in un mare agitato, ma che nel frattempo non riescono più a guardarsi negli occhi come amanti.
Tu esprimi chiaramente il bisogno di vicinanza affettiva e sessuale come conferma del legame: dopo un litigio senti il desiderio di riavvicinarti, di “riparare” attraverso l’intimità. Lui, invece, sembra ritirarsi, quasi a proteggersi. Come se fossero due modi diversi di stare nella relazione, nel dialogo e di affrontare il litigio, ciascuno con le proprie motivazioni. Questi movimenti sono complementari, ma dolorosi: più tu cerchi, più lui si allontana; più lui si chiude, più tu senti il bisogno di conferme. È un circolo vizioso affettivo.
Questo atteggiamento apparentemente calmo e razionale (“non c’è niente che non va”) può essere il segnale che lui teme il conflitto o non sa esprimere la propria vulnerabilità. Quando una persona dice “va tutto bene” mentre chiaramente non lo è, di solito sta evitando di contattare la propria parte emotiva, per paura di perdere il controllo o di essere sopraffatta. In realtà, dietro questa freddezza può esserci frustrazione, senso d’inadeguatezza o vergogna, soprattutto se sente di non riuscire più a “performare” nel ruolo di compagno protettivo e desiderato, a causa delle difficoltà economiche o del peso delle responsabilità.
Quando dici “come una deficiente, io dopo un litigio non vedo l’ora di chiarire”, in realtà descrivi quella parte di te che desidera contatto, non orgoglio. Ma se questa parte non viene accolta dall’altro, rischia di trasformarsi in frustrazione e senso di rifiuto.
Il tuo bisogno di affetto è legittimo e vitale, non un difetto. Solo che, in questo momento, il vostro modo di stare insieme non gli permette di essere soddisfatto.
Forse, più che “riconquistarlo”, serve riconnettersi: tornare a parlare non di colpe o ruoli, ma di come vi sentite entrambi. Può sembrare un piccolo passo, ma sposta il dialogo dal piano critico a quello adulto e affettivo, dove la comunicazione può tornare viva. Probabilmente entrambi entrate in relazione con modalità che per voi sono state funzionali fino ad un certo momento, ma che in questo risultano limitanti.
Inoltre, credo possa essere importante prestare attenzione al tuo benessere e ai tuoi bisogni non più rimandati. A volte prendersi un piccolo spazio per sé — anche solo un pomeriggio a settimana per fare qualcosa che ti fa stare bene, lontano dalla dinamica di coppia — può aiutare a ricaricarti e a guardare la relazione con occhi più lucidi.
Se vuoi, posso accompagnarti in questo percorso e provare ad esplorare insieme quali dinamiche e ruoli entrano in gioco tra te e il tuo compagno, così da capire cosa si attiva in ognuno di voi nei momenti di distanza o di conflitto.