Dott.ssa Cinzia Cefalo

Dott.ssa Cinzia Cefalo

psicologo, psicoterapeuta, psicodiagnosta, consulente tecnico di parte

Quando il bisogno di essere aiutati ed accuditi diventa eccessivo. Il disturbo dipendente di personalità

Secondo il DSM 5 il disturbo dipendente di personalità inizia entro la prima età adulta e si manifesta in svariati contesti.

Consiste nella necessità pervasiva ed eccessiva di esser accuditi, necessità che determina in chi ne soffre un comportamento sottomesso e dipendente dall'altro nel timore della separazione.

In altre parole, il soggetto dipende psicologicamente da altri per soddisfare i propri bisogni emotivi e fisici.

Con bassa autostima, sensazioni di inadeguatezza, impotenza e vulnerabilità ed un’immagine di sé come incapace di prendersi cura della sua persona, l'individuo con disturbo dipendente di personalità reclama cure ed assistenza altrui continue.

Convinto di non essere in grado di assumersi personalmente delle responsabilità, ha forti difficoltà nel prendere decisioni, nel fare scelte e nell’avviare progetti autonomamente per i quali richiede incessantemente consigli e suggerimenti agli altri.

Il dipendente appare eccessivamente bisognoso di sicurezze, certezze e conferme ed è alla costante ricerca di protezione, approvazione e rassicurazione da parte di altre persone.

Vive nel timore di perdere l’accettazione, il consenso e il supporto dell’altro e nell’ansia e nel terrore di un suo allontanamento.

Ha una paura estrema della separazione e dell’abbandono che, nell'angoscia profonda, evita in ogni modo attraverso atteggiamenti fortemente compiacenti ed adesivi. Difficilmente, infatti, esprime disaccordo e contrarietà; al contrario, fa cose e si offre per compiti che non condivide e ritiene spiacevoli per assecondare ed accontentare gli altri.

Incapace di stare da solo, passa da una relazione all’altra solo per il fatto di riceverne appoggio e sostegno.

Alla base dell’insorgenza del disturbo sembrano esserci fattori genetici – temperamentali di vulnerabilità ed ipersensibilità biologica interagenti, tuttavia, con determinanti fattori ambientali.

È frequente, ad esempio, riscontrare nell'infanzia dell'individuo atteggiamenti genitoriali iperprotettivi ed iperaccudenti che hanno ostacolato il normale processo evolutivo di individualizzazione ed autonomizzazione.

Lo stile di attaccamento si rivela il più delle volte di tipo ansioso - ambivalente a causa di comportamenti imprevedibili, incostanti, a tratti persino rifiutanti e svalutanti, tenuti dai caregiver in passato nei confronti dei suoi bisogni di protezione, accudimento e contatto.

Come conseguenza di quanto sopra detto la persona diventa fortemente insicura di sé ed ansiosa nel relazionarsi agli altri.

Visto le difficoltà dell’individuo nel funzionare in modo autonomo ed indipendente e le gravi e serie ripercussioni di ciò nei vari ambiti della sua vita (sociale, lavorativo, familiare, ecc…) si rende assolutamente necessario un adeguato trattamento psicoterapeutico per affrontare e risolvere efficacemente il disturbo.

 

Dott.ssa Cinzia Cefalo

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