Dott.ssa Clarissa Pontarelli

Dott.ssa Clarissa Pontarelli

psicologo e psicoterapeuta psicodinamica

Curare il disturbo paranoide di personalità

Buongiorno,
Una persona di famiglia a me molto cara (uomo di25 anni) sta seguendo un percorso di terapia psicologica e farmacologica da ormai un anno e mezzo.

Diagnosi: disturbo paranoide di personalità, è seguito da una psicologa-psichiatra.
Cura: inizialmente risperdal (usato poco e trovato poco adatto al paziente). Dopo alcuni giorni di ricovero in ospedale, per osservazione, la terapia è stata cambiata con 20 mg di abilify (era partito da 20mg ma da mesi prende 15mg).
Sintomi: è convinto che tutti i suoi amici più stretti abbiano messo in giro cattive voci sul suo conto isolandolo. Le frasi più ricorrenti sono "mi hanno tolto il saluto", " mi odiano tutti", "la mia vita sociale è finita".

Purtroppo dopo un anno e mezzo di terapia non siamo ancora riusciti a trovare una soluzione. C'è stato un miglioramento delle attività quotidiane (ripresa lavorativa principalmente).

Questa persona ha perso totalmente la voglia di vivere e non vede sbocchi per il suo futuro, si sente completamente solo ed isolato (anche se si è personalmente impegnato nell'evitare tutte le persone che in questi mesi lo hanno cercato).

Ci sono giorni in cui le sue convinzioni di essere stato isolato e deriso sono più forti e altri dove sembrano più latenti, ma sono sempre presenti nel suo quotidiano. Quali sono le possibilità o le strade da intraprendere per cercare di migliorare la situazione (centri specializzati, nuove tecniche)?

C'è la possibilità di una guarigione? Grazie a chi risponderà.

Credo sia il caso di iniziare un percorso di Psicoterapia e contemporaneamente avere uno psichiatra di riferimento per monitorare la terapia farmacologica. C'è uno stato di base depressivo sul quale deve lavorare, e sembrerebbe una bassissima autostima. Lavoro da fare c'è ne ma con uno Psicoterapeuta.

Se avrà altre domande spero possa esserle di aiuto. Non si scoraggi, ci vuole forza di volontà e voglia di mettersi in discussione.