Ho un difficile rapporto con i miei genitori

Gentili dottori, sono una ragazza di 24 anni, figlia di genitori separati che ha già ampiamente superato la cosa in sé e accettato i nuovi rispettivi compagni dei suddetti. Vivo con mia madre e il suo fidanzato, mio padre abita a pochi km di distanza, da anni. Qui sta il punto: ho un difficile rapporto con i miei genitori, che in caso di bisogni primari ci sono sempre (tetto sulla testa, cibo, aiuto sanitario se necessario), ma che da tempo mi fanno mancare del tutto affetto ed attenzioni (minima considerazione, minimo dialogo, mai un gesto d'affetto spontaneo, ipercriticitá su ogni mia scelta), in particolare vedo raramente mio padre, a volte passa anche un mese intero. Ho smesso di cercare un riavvicinamento affettivo da parte di entrambi e ho cercato di farmene una ragione e farmi una vita mia, ma mi rendo conto che questo senso di abbandono mi condiziona molto nei rapporti che ho, perché tendo a caricare partner e amici di aspettative affettive eccessive e quindi rimango poi delusa. Inoltre l'assenza di mio padre che non mi cerca mi porta inconsciamente ad avere gli stessi gusti (es. Musicali, sportivi) e le stesse aspirazioni (lavorative) solo per compiacerlo e magari avere uno spunto di dialogo. Non voglio compiere scelte errate per il mio futuro a causa di questi condizionamenti e vorrei superare la cosa e non soffrirne più.. Capisco di non poter cambiare loro, ma credo di poter cambiare me stessa. Vi chiedo consiglio su come posso impostare il mio percorso, eventualmente anche titoli di libri sull'argomento. grazie infinite B.
Cara B., comprendo bene la sua angoscia . I genitori sono il cardine su cui fondiamo la nostra vita e per quanto possiamo cercare di allontanarli la loro impronta rimane su di noi e nella nostra storia. Mi sembra di capire, mi corregga se sbaglio, che ad oggi la sua richiesta sia quella di capire quali sono le sue reali aspettative, i suoi desideri più genuini rispetto alla vita e a ciò che si attende da essa. Per fare questo può servirre un dialogo con un esperto in un percorso più strutturato che la accompagni verso la scoperta di se stessa. Ad oggi non possiamo escludere che i suoi gusti e le sue inclinazioni non siano realmente qualcosa di personale, ma scelto solo in base ai "gusti " dei suoi genitori. Non escludo poi che lei voglia lavorare anche per cercare di sistemare dentro di sè il rapporto con le sue due figure genitoriali. Attendo eventualmente un'altra sua lettera. in fede