Dott.ssa Claudia Praderio

Dott.ssa Claudia Praderio

psicoterapeuta (sistemico-relazionale)

A volte non sopporto più le persone che mi stanno vicine.

Salve, sono una ragazza di 21 anni. Vi spiego brevemente il mio “problema”: sempre più spesso mi accorgo di essere molto nervosa e stressata. Ci sono dei giorni che mi da fastidio tutto, quasi come se non riuscissi a sopportare niente se non stare sola con me stessa. E ci sono dei giorni in cui invece non ci penso minimamente, sono tranquilla e voglio stare in compagnia. So che scritto così sembra io sia bipolare, ma credetemi che non lo sono.
Mi succede molto spesso di essere a casa con mia mamma... e ogni cosa che fa mi irrita. A volte non riesco a sopportarla. Il solo respiro, gli sbadigli, rumori vari, anche solo quando mi chiede “cosa facciamo per cena?” mi infastidisce. Non so perché mi capiti, io le voglio bene, fa tanto per me anche se negli anni non mi ha mai dimostrato molto il suo amore.
Sono io che ho un problema? Cioè, perché mi capita di innervosirmi così tanto quando mi sta vicino per “troppo” tempo? Ci tengo a lei, ma quando sono lontana da casa sto meglio... mi piace comunque stare con lei, a volte facciamo alcune cose assieme, andiamo a fare un giro, shopping ecc... ma dopo 2/3 giorni non la sopporto più... vorrei solo andare via.
La nostra relazione madre-figlia non è sempre stata delle migliori, abbiamo caratteri molto diversi e finiamo per discutere spesso, finendo con lei che urla e io che piango. È così da quando ho memoria.
Non mi ricordo sinceramente di momenti davvero belli e felici quando ero piccola, di carezze o di baci.
Ha sempre fatto tutto il possibile per me, lo so, mi ha sempre mantenuta, aiutata, mi ha cresciuta, c’è stata quando ho avuto bisogno ecc... ma forse sentimentale è stata “assente” come mamma.
Forse sono io che chiedo troppo?
Perché a volte la “odio” senza apparente motivo?

Cara Federica,

la rassicuro sul fatto che gli “alti e bassi” sono una condizione comune (a meno che non si rilevino dei sintomi tali da pensare davvero ad un disturbo bipolare) che dipendono da fattori personali e/o ambientali di un certo periodo. Lei non dice se studia, se lavora, se ha una situazione sentimentale in atto, tutti elementi che potrebbero dare felicità o stress . Quello che emerge di sicuro, è un rapporto difficile con sua madre, dettato in parte da “caratteri diversi”, quindi anche da esigenze diverse. Quello che scrive dà un’idea del vostro legame ma è molto poco per poter davvero capire le dinamiche più profonde. Si intuisce che lei abbia bisogno di più vicinanza fisica, mentre sua madre sia restia allo scambio di affettuosità, questo però non le ha impedito di esserci nei momenti di difficoltà, cosa non da poco. Vede, Federica, ci sono persone che, per carattere, per educazione ricevuta, per esperienze passate, fanno molta fatica ad approcciarsi agli altri (figli compresi) in modo fisico (abbracci, coccole, baci), ma non per questo amano di meno. Amano in un modo diverso. D’altra parte lei stessa dice di non sopportare sempre la vicinanza per troppo tempo di sua madre: questo aspetto non è da sottovalutare perché fornisce un messaggio di repulsione che risulta ambiguo rispetto alla sua richiesta di “coccole”. Penso che dovreste parlare insieme di questi aspetti che le danno dispiacere, senza dimenticare anche un altro fattore naturale: la crescita. Ha 21 anni e forse, in tutto questo, lei esprime anche la sua necessità di libertà e riconoscimento di se stessa come persona adulta.

Penso che potrebbe giovarle un consulto psicologico per individuare eventuali temi problematici da approfondire e /o chiarire insieme a sua madre. Se le fa piacere resto disponibile per un contatto.

Buona giornata