Dott. Claudio Arturo Ferrarin

Dott. Claudio Arturo Ferrarin

psicologo, psicoterapeuta, ipnologo

Come si può far a riallacciare un rapporto tra un bambino di 2 anni e suo padre?

Buongiorno, sono una mamma di una bimbo di 2 anni. Il suo attaccamento nei miei confronti è abbastanza morboso, soprattutto ultimamente che sono a casa nuovamente in maternità per l'arrivo del fratellino. Il problema principale però nella nostra famiglia è il rapporto padre-figlio...non so più come gestirlo e vi chiedo consiglio! Partendo da principio: mio marito lavora in proprio, per cui non ha orari regolari e lavora anche 7 giorni su 7, ma ha il vantaggio che può anche lavorare da casa, per cui non ci fa mancare la sua presenza. Il bimbo però sembra che non lo accetti, lo vede come l'uomo che gli porta sempre via la mamma e spesso lo caccia via anche con parole che possono essere offensive, tipo “vai via papà“, “papà non ti voglio“, “vai al lavoro“, “voglio stare con la mamma“, se lo abbraccia lo spinge via, ecc... Capisco che possa capitare che un bambino si comporti così, ma mio marito ne soffre parecchio e questo porta il loro rapporto ad essere sempre più distaccato, tantè che non passano mai un minuto da soli (il fatto di vivere sotto ai miei genitori che arrivano appena sentono il bambino piangere non aiuta) perché dall'altro lato sento il papà che mi dice queste frasi “mio figlio non mi vuole“, “non mi vuole bene“, “preferisce stare con gli altri piuttosto che con suo padre“, “se sapevo che avere figli significava vivere da soli allora avrei preferito non averne“, ecc... Spesso parliamo di come poter risolvere la situazione, ma non ne veniamo mai a capo, forse abbiamo sbagliato qualcosa nel crescerlo, non gli ha dedicato abbastanza attenzioni, lui stesso ammette di essere un po orso e magari al parco non l'ha mai portato, ma in casa quando è presente cerca di coinvolgerlo in qualche gioco, ma ottiene quasi sempre un rifiuto da parte di suo figlio, così che lui ci rimane male, ci rinuncia e si rifugia in studio a lavorare! Tra l'altro si è aggiunto il fatto che da 6 mesi mio marito soffre di attacchi d'ansia e appena si sente rifiutato cade in uno stato diciamo depressivo e appunto si isola. Spero di essere stata abbastanza chiara nell'illustrare la situazione...vi chiedo come posso io che sono tra i due fuochi cercare di farli stare insieme, o comunque come si può far a riallacciare un rapporto tra un bambino di 2 anni e suo padre...non vorrei che tra qualche mese arrivando anche il fratellino la situazione diventi del tutto irreparabile e la famiglia si sgretolasse! Vi ringrazio per l'attenzione

Buongiorno Marika. Mi dispiace molto per ciò che state vivendo, dal suo scritto traspare vividamente il suo sconforto per la situazione che si è venuta a creare in famiglia. Alla luce della presentazione del problema, la mia attenzione è più che altro attratta dalla situazione psicologica di suo marito, più che dal comportamento del suo bambino, dato che questi vissuti infantili fintanto che si rivelano transitori possono essere del tutto normali nello sviluppo psicofisico di un bambino così piccolo. Ciò che può rivelarsi controproducente e problematica nel lungo periodo è la dolorosa reazione di suo marito a questa sfida educativa con vostro figlio, reazione che meriterebbe un approfondimento specifico per aiutare suo marito a ritrovare la giusta sicurezza in Sè stesso. Se i genitori stanno bene tra di loro e con Sè stessi i bambini generalmente crescono forti e sani. Ma per capire meglio cosa effettivamente stia accadendo nella vostra famiglia vi consiglio di rivolgervi ad un professionista che vi aiuti ad approfondire e chiarire la situazione. Per ogni eventuale approfondimento il nostro studio di Gallarate e Busto Arsizio è a vostra disposizione.