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Dott.ssa Consuelo Petrini

psicologa, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

Dott.ssa Consuelo Petrini

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  • Porto San Giorgio
  • consulenza online

Gruppi di parola per figli di genitori separati

Nel momento storico attuale, dove l’incremento di separazioni e divorzi riflette uno scenario frammentato della famiglia, si osserva che nella maggior parte dei casi la rottura coniugale non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per la ricerca di un nuovo equilibrio in cui ancora rabbia, aggressività, frustrazione, senso di colpa circolano nel contesto relazionale con possibili conseguenze negative sui figli. A volte per i genitori, presi dalle proprie vicende personali, può risultare difficile riconoscere il disorientamento dei figli, aiutarli a elaborare gli eventi, la sofferenza e i cambiamenti. Infatti, è da tempo confermato dalla ricerca e dall’esperienza che il dolore e le difficoltà dei bambini coinvolti in questa difficile transizione permangono anche nel lungo periodo e necessitano di una risorsa ritagliata sui loro bisogni.

 In quest’ottica, si inserisce la risorsa dei Gruppi di Parola per figli di genitori separati, in cui i figli di famiglie divise possono mettere parola sul dolore, prendere le distanze dal conflitto ed avere una nuova consapevolezza dei propri bisogni e delle proprie domande.

 Il Gruppo di Parola ha una struttura specifica: è composto da un minimo di quattro a un massimo di dieci bambini tra i 6 ei 12 anni e segue un percorso di quattro incontri di due ore ciascuno, condotto da conduttori debitamente formati, preceduti da un incontro di presentazione di gruppo ai genitori.

L’organizzazione prevede i primi tre incontri solo per i bambini e nella seconda parte del quarto incontro sono attesi i genitori. Al termine del ciclo di incontri, mamma e papà possono richiedere un incontro di restituzione facoltativo con i conduttori. La partecipazione ai Gruppi di Parola offre un’occasione per accedere ai sentimenti e nominare le difficoltà che i bambini incontrano durante la vicenda separativa, affinché trovino delle soluzioni possibili e allarghino la comunicazione con i genitori.

 Nel gruppo, i bambini hanno la possibilità di confrontarsi, di esprimere i loro vissuti e le loro emozioni in uno spazio sicuro, caratterizzato dalla “confidenzialità”. Quest’ultimo aspetto risulta essere molto importante e rassicurante per i bambini: essi devono sentirsi liberi di parlare di quello che stanno vivendo, protetti dal segreto che verrà mantenuto dalle conduttrici e dagli altri membri del gruppo. Attraverso il confronto e il rispecchiamento, i bambini possono trovare soluzioni pratiche ai piccoli e grandi problemi della riorganizzazione familiare (ad esempio, le due case, i nuovi compagni di mamma e papà, la distanza da un genitore, il conflitto coniugale….) e identificarsi gli uni con gli altri per far tesoro delle reciproche esperienze, uscendo da quel sentimento di solitudine che spesso li colpisce.

Un momento significativo del Gruppo di Parola avviene durante l’ultima ora del quarto incontro: in questo momento, i bambini hanno modo di presentare a mamma e papà una letterona congiunta che essi hanno scritto per loro; in un secondo momento i genitori hanno la possibilità di rispondere al gruppo con dei messaggi anonimi, che vengono letti dalle conduttrici di fronte ai bambini e agli altri genitori.Questo momento, carico di forti ed intense emozioni,  permette ai bambini di stare con la loro mamma e il loro papà insieme, che così trasmettono un messaggio importante della loro presenza e del loro amore, nonostante l’interruzione del legame coniugale.

 Il Gruppo di Parola può rivelarsi una valida risorsa per aiutare i bambini a riposizionarsi nel corpo familiare e riconoscere ciò che resta di fecondo pur nel dolore che stanno vivendo, senza sentirsi colpevoli della separazione dei genitori; attraverso il gruppo, apprendono e consolidano il messaggio più importante che ogni figlio di genitori separati deve acquisire: nonostante la separazione, mamma e papà continueranno ad amarli e a rimanere per sempre i loro genitori.

 In sintesi:

Che cos’è un gruppo di parola?

Il gruppo di parola è uno spazio di incontro e confronto per i bambini dai 6 agli 11 anni, in cui possono dare parola alle esperienze e alle emozioni che vivono durante la trasformazione familiare della separazione tra i genitori

Nel gruppo di parola i bambini possono:

  • esprimere ciò che sentono attraverso la parola, il gioco, la scrittura e il disegno
  • porre delle domande e avere delle informazioni
  • trovare un sostegno e uno scambio tra coetanei
  • mettere in parola sentimenti, timori ed inquietudini accrescendo la sicurezza in se stessi
  • trovare di modi per riuscire a dialogare meglio con mamma e papà

 

La durata:

il gruppo di parola comprende 4 incontri di 2 ore ciascuno nell’arco di un mese con cadenza settimanale.

Ai primi tre incontri partecipano SOLO i bambini.

Il quarto incontro è suddiviso in due parti: la prima ora solo con i bambini e la seconda con i papà e le mamme per uno scambio tra genitori e figli.

Al termine del percorso i genitori potranno richiedere un incontro di restituzione con la conduttrice del Gruppo di Parola.

 Accesso al gruppo:

i bambini partecipanti possono essere al massimo 6 per gruppo.

È importante una partecipazione regolare e continua per l’intero percorso.

In caso in cui le richieste fossero superiori ai posti disponibili, verranno programmati ulteriori cicli di incontri.

È richiesto il CONSESNO DA PARTE DI ENTRAMBI I GENITORI

All’interno dello stesso gruppo è prevista al massimo la partecipazione di 2 fratelli.

Per informazioni contattare la conduttrice

Dott.ssa Petrini Consuelo

psicologa clinica e di comunità specializzanda in terapia cognitivo comportamentale

e. mail consuelopetrini@gmail.com

La conduttrice del gruppo di parola si è formata con la dott.ssa Marie Simon (Lione, Francia), psicologa clinica, mediatrice familiare, ricercatrice, formatrice ed esperta nella conduzione di gruppi di parola.

 

“iscrivere vostro figlio ad un gruppo di parola è un’opportunità per lui di vivere meglio le trasformazioni familiari che state attraversando”

 

 

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