Dott. Cristian Sardelli

Dott. Cristian Sardelli

Psicologo, Psicoterapeuta

Anaffettivita' e senso di oppressione.

Salve, ho 58 anni, solare e molto dinamica mentalmente, ho una triste storia alle spalle.. Figlia amatissima, mi sono sposata giovanissima nel 1980 per amore. Con grande gioia sono diventata madre di tre figlie, volute ed amate. Ma nel 1994 in nove mesi mio marito mi ha dovuta lasciare per un brutto male. E da allora il mio vissuto e' stato un faticare continuo, tre bimbe di 11 e 6 e 4 anni da seguire ed amare per due...un lavoro da imparare, problemi economici... Sono 26 anni che la mia vita e' una lotta continua. Vengo al punto. In aggiunta a tanto dolore e fatica i miei genitori, che pur avendomi dato una grossa mano con le bambine, non mi hanno lasciato lo spazio di riprendere in mano la mia vita. Me ne accorgo solo ora che anziani tutti e due, si appoggiano totalmente sulle mie spalle per ogni incombenza. E questo da anni! Ogni visita medica li ho accompagnati.. Ogni problema con mia sorella (depressa compulsiva ed aggressiva che rifiuta le cure e con la quale ho interrotto i rapporti) loro riversano su di me. Ora mi sento esausta, mio padre 87enne è gravemente malato in ospedale da un mese, mia madre sola in casa che mi fa sentire in colpa per avere una mia vita familiare con le mie figlie... sono nonna e tra poco per la seconda volta. Il risultato è che io sono stanca di badare a tutti e due da sola, non ce la faccio più e non sento più il desiderio di stare ne con l uno ne con l altra! Da mio padre in ospedale per via del covid 19 non si può andare, ma io la sto prendendo come una buona scusa per non assisterlo. Non me la sento. E da mia madre faccio brevi visite per spesa e farmaci e poi vado via, non ce la faccio a condividere questo suo momento di preoccupazione per papa
Sto malissimo per questa mia reazione di rifiuto, di questo mio desiderio di defilarmi....... Sto malissimo, anche fisicamente con pressione alta e insonnia. Cosa mi sta succedendo??? Sbaglio io o la mia mente si sta ribellando giustamente ad anni di sacrifici per gli altri anche se con tanto amore? Sento solo il bisogno di stare un po' tranquilla. Non chiedo altro. Chiedo un aiuto, una parola che mi aiuti a capire per trovare un po' di pace. Grazie. R.





Buongiorno, la storia della sua vita è indiscutibilmente travagliata, segnata da lutto e sacrificio, si è assunta un duplice se non triplice ruolo di accudimento e questo ritengo che abbia contribuito ad una spesa energetica elevata da parte sua. Esiste la fatica fisica ma anche quella mentale e per quanto amorevoli possano essere le cure che doniamo, ci pongono di fronte a i nostri limiti. Credo che ciò che stia attraversando in questo momento sia un pò la resa dei conti tra ciò che si desidera e ciò che è possibile. Non sempre coincidono, specialmente in un periodo come questo della pandemia, che ha generato un senso di impotenza e di frustrazione. Se si sente arresa, distante da gli affetti probabilmente dipende anche da questo, oltre che da una saturazione, umanamente, penso inevitabile. Riposare è fondamentale per poter contribuire nella relazione, specialmente se di aiuto.

Cordiali saluti,

Dr. Cristian Sardelli