Dott. Cristian Sardelli

Dott. Cristian Sardelli

Psicologo, Psicoterapeuta

Ho lasciato la mia ragazza incinta

Ciao a tutti, mi chiamo Nicola, ho quasi 21 anni, e ho bisogno di un consiglio su come gestire questa situazione. Qualche mese fa ho scoperto che la mia ragazza G. era incinta ed io non ho avuto il coraggio di affrontare la situazione e me ne sono andato. In primis non mi sento ancora pronto per diventare padre a quest’età, secondo mio padre mi impedirebbe comunque di prendermene carico. (tempo fa è venuto a saperlo e abbiamo avuto una discussione molto accesa, per colpa sua sono finito in ospedale con due costole rotte). E' sempre stato così, fin da quando sono piccolo maltratta me e mia madre (soprattutto lei) ma lei non ha mai avuto il coraggio di ribellarsi e firmare i fogli del divorzio che io e mia sorella vogliamo che firmi il prima possibile. Tornando alla questione della mia ormai ex, preso dal panico me ne sono andato e ho preso a lavorare temporaneamente come bagnino in una spiaggia per svagarmi un po’, ma il mio pensiero rimaneva sempre fisso lì, pensavo alla mia ex e a quanto fossi un mostro nell’averla lasciata da sola in un momento come quello. In spiaggia ho incontrato un’altra mia ex, M, che lavorava in un chiosco vicino al mare. Lei non mi ha mai dimenticato, aveva già provato un paio di volte a tornare con me in passato ma io non le ho mai dato una possibilità. All’inizio voleva palesemente fare la carina con me, faceva la finta tonta nonostante tutto quello che è successo per colpa sua in passato ed io non avevo intenzione di darle corda. Con il passare delle settimane lei però si era rivelata l’unica persona sulla quale potevo contare, dato che mi ero trovato malissimo con i miei compagni, quindi abbiamo ripreso a parlare nonostante io rimanessi comunque diffidente. Un giorno capita che io e un mio compagno litighiamo, mi sono ribellato dopo tutte le sue provocazioni e siamo finiti con il farci del male a vicenda. La mia ex ha insistito affinché mi medicassi nel suo hotel, io le ho detto di no ma mi ha strattonato a forza fino alla macchina. Quando siamo arrivati all’hotel ho commesso un altro degli errori più imperdonabili della mia vita, ovvero mi sono lasciato prendere dall’ingenuità e siamo finiti col passare la notte insieme. Ora non solo mi sento in colpa per aver lasciato la mia ex G da sola a gestire una gravidanza, ma ho pure permesso all’altra mia ex M di approfittarsi di me un’altra volta come uno scemo. Non mi perdonerò mai nessuna delle due cose, e so per certo di essere un mostro. Mio padre è categorico nel non volermi vedere con G e il bambino, ma io sono sicuro che se lui non ci fosse io adesso tornerei da lei e mi prenderei cura di nostro figlio insieme, anche se siamo giovanissimi. Vi prego datemi qualche consiglio su come posso fare, perché sono disperato

Buongiorno Nicola,

ho letto la sua richiesta e le rispondo, sottolineando il fatto che, gli psicoterapeuti non usano dare consigli, piuttosto pongono domande utili a trovare le proprie risposte.

Di fatto lei si sente un 'mostro' e a quanto sembra, questo in risposta alla scelta di lasciare G e di essersi poi concesso, alla sua sua ex M.

Ognuno ha necessità di sentirsi amato, nel cercare di riuscirci talvolta accadono i concepimenti, non sempre scelti con piena consapevolezza, ma nemmeno con completa estraneità, dato che chiunque sa come nasciamo.

Per come scrive e per il fatto che scrive non la ritengo un bambino ma un giovane che si trova davanti alla scelta di diventare genitore, che ne teme le responsabilità, e che fugge come tentata soluzione.

Si ritrova in  hotel consolato e sostenuto da chi forse la apprezza quanto G, ma si sente in colpa.

La sua situazione è complicata ed entusiasmante al contempo, si tratta di trovare il coraggio per la scelta giusta, che le permeta serenità,

confrontandosi ancora con uno/a psicoterapeuta ritengo che potrà arrivarci. 

Sarebbe a mio avviso importante che in questo percorso includesse anche G, magari dopo qualche seduta, ripreso forza dopo quanto ha fino ad oggi sofferto e combattuto, dato che esiste anche una situazione famigliare sua di origine, turbolenta, su cui a debito tempo, sarà importante che intervenga.

Cordiali saluti,

Dr. Cristian Sardelli