Dott.ssa Daniela Benvenuti

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Dott.ssa Daniela Benvenuti

Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense

In cerca di una via d'uscita

Buongiorno,
sono una mamma quasi 36enne di due bambini (6 e 4 anni), da 8 mesi, dopo un paio d'anni di crisi mi sono separata dal mio compagno (una storia durata 12 anni, di cui 6 di convivenza, iniziata mentre mi stavo lasciando con un ragazzo che dopo averlo lasciato si è suicidato-ndr!)
Nel frattempo avevo già una relazione con un altra persona (collega), che credo sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Quando mi sono separata, ho cercato subito di rimboccarmi le maniche e di pensare a me stessa e ai bambini provando ad interrompere anche la relazione (essendo una relazione che non aveva progetti e in cui l'altra persona non dimostrava un sentimento di Amore); al distacco lui ha reagito cercando di convincermi a continuare perché comunque stavamo bene e alla fine ci è riuscito. Ma poi la situazione si è capovolta e sono ritornata io a rincorrerlo, ad elemosinare attenzioni e affetto a prendermi cura di lui e ad essere sempre presente; Abbiamo comunque iniziato a passare assieme dei weekend liberi, mi ha presentato i suoi amici più cari, siamo anche andati in vacanza ed è tutto andato benissimo; solo che ora mi ritrovo a non essere felice e appagata dalla relazione perché ho la sensazione che mi manchi qualcosa e quando io gli chiedo conferme sui suoi sentimenti, lui divaga e mentre io "sogno" progetti futuri, lui li boccia subito perché avendo 20 anni di differenza lui dice che perdo tempo con lui e che presto mi stancherò di lui. Dentro di me so che la cosa migliore da fare sarebbe "chiudere" la relazione, ma mi fa tanto male solo a pensarci.
Io provo a non avere aspettative e vivere alla giornata per vivere tutti in maniera serena però quando ci riavviciniamo mi tornano i sogni di un finale da favola!

Gent. Federica, secondo me, leggendola, mi vengono in mente un paio di riflessioni...

Lei in questo momento si sente sola, e si è aggrappata a ciò che in quel momento c'era, cioè il collega, con cui trascorre gli unici momenti piacevoli della sua vita e col quale spera di concretizzare prima o poi; ed è evidente che anche lui sta bene con lei, anche se è uno dei molti uomini che non vogliono impegnarsi...e qui la vedo dura, sappia che è una strada senza uscita, questo genere di persone difficilmente cambia. D'altronde lui non le ha mai mentito per opportunità, nè si è mai sbilanciato in tal senso. 

Perchè questo suo bisogno di "elemosinare"? da dove deriva questa sua insicurezza affettiva? Penso che in fondo a se stessa, scavando, si possa scoprire che lei non si sente degna di essere amata. Sarebbe interessante per lei capire perchè, magari attraverso un lavoro psicologico, che credo l'aiuterebbe a maturare un modo di approcciarsi alle relazioni più equilibrato. Resto a disposizione. Un caro saluto

 

domande e risposte

Dott.ssaDaniela Benvenuti

Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense - Belluno - Padova

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