Dott.ssa Daniela Benvenuti

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Dott.ssa Daniela Benvenuti

Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense

SOS ragazzo di 22 anni

Carissimi, scrivo perché sono molto preoccupata per il mio fidanzato. La sua è una storia un po' travagliata, ha perso suo padre quando aveva 9 anni per un banale intervento di routine poiché durante lo svolgimento ha avuto un infarto (e c'è da dire che tutta la famiglia del papà è morta per problemi cardiaci) . Lui già da un anno ha manifestato paura di avere una forma ereditaria di questi disturbi, si è recato anche un paio di volte in ospedale per dolori al petto, ma tutti i controlli sono andati fortunatamente benissimo, ma questo terrore lo perseguita anche perché è in sovrappeso e non riesce a fare la dieta non perché è goloso, ma perché molto emotivo.
L'anno scorso abbiamo fatto un viaggio in aereo che ci ha cambiato la vita. Il viaggio è stato molto molto pauroso a causa di una bruttissima turbolenza durante la quale ha avuto un attacco di panico. Da quel momento gli attacchi di panico fanno parte della sua vita. Ha ansie che prima non aveva, adesso ha anche l'ansia di prendere un treno e paura quando ci viaggia, e la cosa peggiore è che la sua paura di morire per un problema cardiaco è aumentata costantemente nel tempo e credo stia diventando anche pericolosa per il corretto svolgimento della sua vita. Da un mese accusa dolori vicino al petto che aumentano quando fa uno sforzo (i controlli cardiaci sono perfetti) , ma lui li accusa . Ha attacchi di panico ogni sera perché crede che gli stia per venire un colpo perché sente questi dolori e a modo suo cerca di calmarsi distraendosi con il cellulare. Mi chiedo è possibile che un evento come una turbolenza abbia scatenato questo peggioramento? È possibile che i dolori che lui sente siano frutto del suo cervello? Aggiungo che non ha persone accanto a lui che lo tranquillizzano e lo aiutano, ha a che fare con membri della famiglia che gli danno più dispiaceri che affetto, lui è un ragazzo molto emotivo ed è molto solo e mi confessa che quando è con me sta meglio e me ne rendo conto perché quando siamo insieme riesce a dormire facilmente.
Però sono preoccupata e non so più come comportarmi ho cercato di aiutarlo, ma credo che abbia bisogno di un esperto.

Indubbiamente il suo ragazzo ha necessità di farsi seguire da un bravo terapeuta, i disturbi d'ansia che accusa si stanno espandendo in più ambiti e rischiano di interferire con la sua vita, e anche in maniera pesante. Gli consigli di parlarne col medico di famiglia, che sicuramente saprà dargli le informazioni utili ad affrontare i suoi problemi, che chiaramente attengono esclusivamente alla sfera psicologica. Vi sono tecniche psicologiche di tipo cognitivo comportamentale che per questi problemi danno buoni risultati. Un caro saluto

domande e risposte

Dott.ssaDaniela Benvenuti

Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense - Belluno - Padova

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