Dott.ssa Daniela Benvenuti

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Dott.ssa Daniela Benvenuti

Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense

È possibile comprendere questa angoscia persistente?

Buongiorno,

Ho 27 anni. Lavoro come libera professionista e mi occupo di salute. Ho un cane a cui dedico la mia vita, una famiglia che ne ha viste tante, un bravo fidanzato e poi ho un senso di angoscia continuo. Mi pare ansia mista a depressione.
Ho fatto 4 anni di psicoterapia, la mia psicoterapeuta era davvero in gamba ma, purtroppo, il senso di angoscia non mi ha abbandonata. Ho deciso di smettere di fare psicoterapia perché ero arrivata a un punto in cui ero dipendente dalla mia terapeuta. La cosa non mi dava serenità, anzi, aumentava l’ansia di essere dipendente e comunque non vedendo alcun miglioramento, dopo 4 anni di sedute settimanali, ho tagliato.
Non sono fatta per soluzioni rapide e superficiali, adoro “farmi del male” indagando l’oscurità del mio vaso di Pandora, vorrei toccare il fondo e risalire, non coprire il tutto con un bel coperchio.Quindi, comprendo bene i tempi lunghi, ma un piccolo passo fuori da questo pozzo avrei voluto farlo.
L’angoscia è iniziata in tenera età, o meglio, la prima volta che ho avuto un momento di ansia senza apparente motivazione avevo 7 anni.
Ora è diventata una costante accompagnata da picchi di panico( quelli di solito associati a mie paure consapevoli, tipo la macchina e l’autostrada oppure un dolore del mio cane oppure quando vado a lavorare) e poi down oscuri e opprimenti in cui divento un soprammobile. Non ho mai fatto uso di droghe e non mi è stato diagnosticato un disturbo di personalità.
Mi sento senza via di fuga.
Qualcuno ha qualche consiglio da darmi?

Gent Gaia, sono abbastanza perplessa da ciò che ci scrive. Quattro anni in psicoterapia senza risolvere alcunchè mi sembrano tanti, così come il sentirsi dipendente dalla terapeuta non è il risultato che si dovrebbe ottenere da una psicoterapia corretta e svolta deontologicamente. Con questo non intendo in via assoluta dare giudizi che sarebbero scorretti, non conoscendo tutti i risvolti della questione nè fare diagnosi per posta.

Personalmente ho ottenuto buoni risultati con la psicoterapia cognitivo comportamentale, anche se ogni caso è unico e necessita di un assessment approfondito.

Il mio consiglio è di riprovare ad affrontare il problema con un professionista di provata esperienza, col quale stipulare un piano terapeutico che fissi obiettivi e tempi.

Un caro saluto

domande e risposte

Dott.ssaDaniela Benvenuti

Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense - Belluno - Padova

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