Dott.ssa Daniela Benvenuti

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Dott.ssa Daniela Benvenuti

Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense

Penso di essere bipolare

Son sempre stata un po' lunatica ma pensavo fosse semplicemente il mio carattere. Ho avuto una relazione di due anni ed é finita da dieci mesi, e da quando é finita, in particolar modo nell'ultimo periodo continuo ad essere depressa, ma alterno fasi di felicità e euforia assurda, in qualsiasi momento della giornata che a volte durano giorni, anche quattro cinque giorni, e poi mi sento depressa. Capita anche che mi sveglio e piango, molto spesso, e poi son tutta la giornata esageratamente felice quando sono in mezzo alle persone. Son sempre stata così ma da un po' di tempo le fasi depressive Stan diventando esagerate, e anche quelle euforiche son più attive del solito. Mi son documentata e ho praticamente tutti i sintomi del bipolarismo (di tipo due, se non sbaglio). Non dormo quasi mai, mangio pochissimo ma non ho fame e il mio é un continuo essere felicissima ed essere depressa, cosa che sta disturbando anche il mio studio. Sono iscritta all'università, passo giorni a non far nulla quando dovrei studiare. Sto cercando di avere una seduta con lo psicologo dell'università ma aspetto che mi contattino. Ripeto, son sempre stata così, ma mai così esageratamente. Penso che la rottura con il mio ragazzo, che continua comunque ad essere nella mia vita e ad essere mio amico, abbia aggravato la situazione. Passo giorni a piangere e a piangere, soprattutto quando son sola, e non ho voglia di fare nulla, non vorrei neanche studiare. E poi son la persona più felice del mondo anche senza motivo. Cerco di fare mille cose e tenermi sempre impegnata perché ho il terrore che se non avessi nulla da fare starei tutto il tempo a deprimermi. Cosa dovrei fare? Prenotare semplicemente una seduta con uno psicologo e parlare di tutto ciò o c'è qualche test specifico per diagnosticare il possibile disturbo?

Buongiorno, Sonia, credo che dovrebbe parlarne con uno psicologo per inquadrare il suo disturbo evitando le diagnosi "fai da te" che non portano a nulla di concreto. La diagnosi psicodiagnostica è un processo delicato che scaturisce da un assessment accurato e osservato da un professionista esperto, si avvale di colloqui clinici, osservazione diretta e anche test specifici la cui interpretazione va condotta in maniera attenta. Tutto ciò per aiutare davvero la persona a stare meglio.

Inoltre, da ciò che scrive,sembra che la fine della relazione abbia scatenato il comportamento che ritiene anomalo, ma prima di questo dispiacere lei tutto sommato non aveva comportamenti importanti di oscillazione umorale spiccati. La fine di un amore è una perdita a tutti gli effetti e come tale va elaborata, ognuno lo fa a modo suo. Sicuramente farsi supportare da uno psicologo mi sembra la soluzione migliore. Resto a disposizione. Un caro saluto.

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Dott.ssaDaniela Benvenuti

Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense - Belluno - Padova

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