Dott.ssa Daniela Benvenuti

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Dott.ssa Daniela Benvenuti

Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense

Rapporto con i miei genitori

Salve, sono una ragazza di 27 anni che ha sempre avuto difficoltà a volersi bene ed accettare se stessa. Innanzitutto per il confronto con mia sorella, lei è sempre stata quella che eccelle a scuola e che aveva diverse capacità (suonava il pianoforte, sapeva cantare ecc) e io mi sono sempre sentita quella incapace e manchevole, con nessun particolare talento o capacità, e ciò era evidente soprattutto da parte dei miei parenti più che dai miei genitori. Ho sempre manifestato questo mio disagio e i miei genitori hanno sempre negato che preferissero mia sorella a me. In più per anni (dalle elementari alle superiori) sono stata vittima di bullismo e nessuno mai ha preso le mie difese in particolare i miei insegnanti che hanno sempre preferito lavarsene le mani nonostante il mio malessere e la mia sofferenza fossero evidenti. I miei genitori (in particolare mia madre) hanno cercato di parlarne a scuola ma è stato tutto inutile, anche se penso che avrebbero potuto fare di più. Tutto ciò ha contribuito a fare di me una persona fondamentalmente insicura di sé stessa, e che ancora non ha concluso un bel niente nella vita (sono fuoricorso all'università da anni). Per un anno sono stata in terapia da una psicologa e ciò mi ha aiutata molto, ma mi rendo conto che alcuni risultati raggiunti si stiano vanificando, forse a causa della pandemia e del fatto che sono sempre chiusa in casa. Non so se sia solo una mia sensazione, ma credo che i miei genitori non mi capiscano per davvero e che spesso siano indelicati nei miei riguardi, nonostante sappiano le diverse difficoltà che ho avuto, non so se è per un limite loro oppure perché di fatto non gli importi nulla di me. Vi ringrazio anticipatamente!

Carissima, costruire un Sè solido che faccia da riserva energetica ai ns inevitabili momenti bui non è facile e spesso non dipende soltanto da noi. Come lei sottolinea con sensibilità e chiarezza, i suoi genitori hanno cercato di comprendere il suo disagio, ma hanno fatto quel che hanno potuto, non sempre comprendendo appieno come potesse e possa sentirsi; credo che siano in buona fede e forse minimizzando le sue difficoltà pensano di azzerarle e di spronarla, ma che non si rendano conto effettivamente di non aver fatto abbastanza. L'autostima non è un sacco che riempiamo a poco a poco e poi resta colmo, è un valore fluttuante e instabile e dipende da noi stessi oltre che dal rimando degli altri.

Questo disgraziato periodo non aiuta poi nessuno, è uno stallo per tutti, non pensi di essere l'unica a patire questa impasse.

Detto ciò, il suo obiettivo deve essere imparare ad amarsi per la sua unicità, senza inopportuni confronti con sua sorella, e a darsi degli obiettivi concreti, di studio o di lavoro. Le sarebbe utile farsi aiutare da uno psicologo, per dare forma al progetto più urgente, cioè imparare ad accettarsi e a far uscire le sue personali risorse.

Resto a disposizione, anche online.

Cordiali saluti

domande e risposte

Dott.ssaDaniela Benvenuti

Psicologa clinica cognitivo - comportamentale - Neuropsicologa forense - Belluno - Padova

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