Genitore narcisista - Cosa posso fare per me e per mio fratello?

Buongiorno, ho 20 anni.

Ho recentemente scoperto di essere stata cresciuta da una madre narcisista. Ogni riga che leggo in più sull'argomento fa riaffiorare in me ricordi di violenze e soprusi tutti riconducibili a questo disturbo.

Mio padre è stato un tossicodipendente, in età adulta si è avvicinato alla religione ed ha per questo cambiato vita, ha incontrato mia madre e si sono sposati. Gli è stato poi diagnosticato il disturbo bipolare ed è in cura attualmente. Mia madre per anni ha giocato con le sue medicine in modo da avere vicino a se o qualcuno di totalmente manipolabile o un qualcuno pronto all'attacco.

Con noi abitava anche mio zio (fratello minore di mia madre, anch'esso bipolare). Il suo ruolo è sempre stato quello del "maggiordomo" sempre al sevizio di mia madre e per anni ha fatto le sue veci accompagnadoci a scuola, facendo commissioni per la famiglia etc. Anche lui sempre vittima di questi "giochi" con le medicine. Alzate e abbassate non seguendo la ricetta, ma gli umori di mia madre.

Ho subito abusi e violenze in mille modi perversi ed assurdi. Per anni ho pensato di essere io la pazza. Mia madre è arrivata a darmi dei medicinali di mio padre senza alcuna prescrizione medica in modo che io potessi "stare meglio". I nostri parenti più stretti a causa della sua rete di menzogne e calunnie non hanno mai creduto a noi ragazzi.

La mia salvezza è stata sancita dal lavoro e dal conseguente allontanamento da quell'ambiente malato. Ora abito a centinaia di kilometri da loro, ma non sto bene. Penso di aver sviluppato dei disturbi di ansia e ho bisogno di aiuto.

Sono anche molto preoccupata per mio fratello che ha 16 anni e sta subendo angherie come quelle subite da me.

Io ho una sola domanda: cosa devo fare?
Ho bisogno di una guida, di un aiuto, di un supporto.

Cara Valentina, la storia che racconta sembra costellata da una serie di "pericoli" da cui dover scappare, che arrivano proprio da chi in generale dovrebbe essere un porto sicuro. Probabilmente le sue difficoltà potrebbero essere legate alle problematiche relazionali di cui parla, ma bisognerebbe approfondire meglio il tutto. Le riconosco la volontà in qualche modo di "spiegarsi" quello che le ė successo, e anche quella di chiedere un aiuto anche solo tramite la sua lettera. Credo che intraprendere un percorso di psicoterapia possa essere molto utile per aiutarla a "buttare fuori" tutta la sua sofferenza per quello che vive e ha vissuto, partendo da questo per "ricostruire" la sua vita. Le faccio un grosso in bocca al lupo.