Dott.ssa Daniela Noccioli

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Dott.ssa Daniela Noccioli

psicologa, psicoterapeuta, terapeuta E.M.D.R.

Figlia Senza Amici

Salve,
Ho una figlia di 15 anni e sono separato da quando mia figlia aveva 6 anni. Pochi giorni fa nell'ennesimo tentativo di spronare mia figlia a sentire qualche sua amica, per organizzarsi ed uscire da casa e nn farla stare incollata a tv e cellulare, probabilmente ho toccato i tasti giusti e si è aperta un pochino con me.. Scoppiando in lacrime.

Mi ha riferito che già ha vissuto elementari e medie senza "amici", o per usare le sue parole "ho passato elementari e bruttissime.. Sola. Pensavo che alle superiori fosse diverso..."
Le chiesi come mai sentiva solo due amiche, essendo tante persone in classe, e mi ha elencato dei motivi razionali per cui sentiva solo una o due compagne di classe (i motivi sono perché le altre stanno in vacanza fuori) ed era molto dispiaciuta del fatto che se non si muoveva lei, nn si facevano mai sentire e ogni volta che volesse organizzare qualcosa si rifiutano sempre di farla.

Io credo che si sia fatta delle aspettative molto grandi in merito alle amicizie alle scuole superiori. E ora che vede sia tutto come prima, si auto vittimizza e crede se stessa la causa di tutto.
Onestamente non so come comportarmi, e l'unica cosa che mi venne in quel momento fu di dirle che poteva tranquillamente chiederer di aggregarsi a loro se erano uscite, percchè se si tratta di unn amico non è una cosa umiliante; oppure di organizzare da li a due 3 giorni e no la mattina per la sera.. Comunque provare a farsi sentire di più e provare a interessarsi di qualcosa in comune.
Io purtroppo ho un carattere molto estremista e sin da bambino, sono stato il tipo che preferiva restare solo piuttosto che avere accanto gente che non mi piaceva. Non sono rammaricato delle mie scelte, ma non voglio le mia figlia cresca con questa idea un po cinica della vita. Voglio sia felice e piena di amici, perchè ha vissuto in fase di separazione molti eventi che un bambino non dovrebbe mai vedere o sentire (per quanto non sia mai stato nulla di veramente serio).. posso dire di di sentirmi in colpa per non averle dato una famiglia "normale".. ma genitori separati..

Non so come farle aprire gli occhi. Essendo in pubertà ho paura che mal interpreti i miei consigli e che si chiuda sempre più.
Ho pensato più e pù volte di andare io a seguire una terapia per cercare di capirmi e imparare a trattare ora con mia figlia in piena pubertà... ma purtroppo non posso permettermelo a livello economico..

Come posso aiutarla a risolvere la sua angoscia senza entrare nel merito della coltivazione di una amicizia, perché penso sia una cosa che deve imparare da sola e trovare il suo metodo. Ho molta paura di questa fase ed essendo lei chiusa vorrei poterla aiutare senza diventare apprensivo e/o "ossessivo" e senza ottenere effetti totalmenti opposti a quelli desiderati?

Spero di essermi fatto capire e di essere stato chiaro nell'esposizione. Grazie Dell'attenzione

Buongiorno Michele, comprendo la sua preoccupazione essendo anch'io madre di un figlio quindicenne. Noi genitori, spinti dall'amore che proviamo verso i  nostri figli, per  evitare loro sofferenze e delusioni saremmo tentati, talvolta, di sostituirci a loro, specie in una fase della vita, l'adolescenza appunto, di per sé già così difficile e problematica. Come lei molto saggiamente ha lasciato intendere dalle sue parole, entrare troppo da vicino nel loro mondo   non è  utile  al  processo di crescita personale che si acquisisce attraverso le proprie esperienze anche quelle che procurano dolore. Lei dice di provare un senso di colpa verso sua figlia per il fatto della separazione;  in merito a ciò io  mi sento di rassicurarla in quanto è preferibile una "sana" separazione ad una convivenza conflittuale, dove i genitori si lanciano insulti reciproci e si disprezzano quotidianamente  davanti ai figli procurando loro, davvero in tal caso, inutili sofferenze che hanno conseguenze estremamente dannose sul loro sviluppo psico-fisico. Io spero che  lei e la sua ex moglie abbiate attualmente  un rapporto tranquillo e che affrontiate i vostri compiti genitoriali di comune accordo.  Come sappiamo e, come mi sento di puntualizzare, si rimane genitori anche da separati. Se sua figlia si confida con lei significa che avete un buon rapporto e spero che sia lo stesso anche con la mamma; per il resto lei non deve fare altro. Il compito di noi  genitori di figli adolescenti è di far capire loro  che noi ci siamo e ci saremo sempre ogni volta che loro avranno bisogno del nostro appoggio, e di essere ascoltati e consigliati.  Non dobbiamo però varcare questo confine perché sarebbe come far veicolare il messaggio che loro non sono in grado di fare le proprie scelte in quanto" incapaci di farlo", e questo non deve avvenire.  Tantissimi auguri.