Dott.ssa Daniela Ocone

Dott.ssa Daniela Ocone

Psicologo, Psicoterapeuta

Mio figlio ha un carattere molto difficile e non relaziona con i compagni facilmente

Buongiorno, sono la mamma di un bambino di quasi 9 anni e che frequenta la terza elementare. Non ha nessun problema di apprendimento, solo nel comportamento. Ha un carattere molto difficile e non relaziona con i compagni facilmente. I primi due anni di scuola sono passati tranquillamente. Quest'anno è indescrivibile. Non passa giorno che le insegnanti non mi fermino fuori da scuola per raccontarmi cosa combina mio figlio: Si mette ad urlare in classe, piange se un compagno lo guarda perchè pensa lo stia prendendo in giro, si va a nascondere sotto il banco. Le insegnanti sono esasperate e pure io non so più che fare e pensare. Continuo a parlare con lui e chiedergli di dirmi se c'è qualcosa che non va o cosa gli passa per la testa. L'unica risposta che mi da è che i suoi compagni lo prendono in giro e a lui scatta la rabbia e si comporta così. All'inizio le insegnanti hanno cercato di comprendere e di aiutarlo e lo stesso i compagni, ma ora i compagni quasi non lo considerano più perchè non vedono in lui la voglia di cambiare e le insegnanti non riescono a capire cosa non va. Mi hanno detto apertamente di portarlo da un psicologo, ne ho parlato anche con la pediatra che mi ha consigliato la stessa cosa. Cosa devo fare.. Grazie
Cara signora, immagino che sia un momento molto difficile sia per lei che per suo figlio. Consideri che di fronte a queste situazioni spesso genitori e figli sono nella stessa situazione: è difficile per entrambi comprendere quello che sta succedendo e questo può portare con sè disorientamento, senso di solitudine, paura di sentirsi sbagliati o di sbagliare, e così via. Ciò non fa che amplificare la difficoltà di affrontare una situazione già difficile di partenza. Mi sembra che suo figlio attraverso le sue difficoltà di rapporto con i coetanei stia esprimendo, nell'unico modo che gli è possibile, una richiesta di aiuto rivolta agli adulti che lo circondano, che va accolta con serietà e che necessita di essere decodificata. Credo anche che la sua difficoltà a mettere in atto qualcosa di diverso, nonostante i tentativi di aiuto e di comprensione di compagni e insegnanti, non sia un segnale del fatto che "non abbia voglia di cambiare", piuttosto una dichiarazione di quanto "da solo non ce la faccia a cambiare". Pertanto ritengo che sia opportuno che vi rivolgiate ad uno psicologo esperto dell'età evolutiva per essere aiutati innanzitutto a capire e a decodificare la richiesta d'aiuto del bambino (già solo comprendere cosa sta succedendo alleggerirà il bambino e tutta la famiglia) e, sulla base di questo, valutare di cosa eventualmente abbia bisogno. Tanti auguri!