Professore Diego Guarneri

Professore Diego Guarneri

psicologo, psicodiagnosta, mediatore familiare

Mia figlia sfoga la sua rabbia provocandosi tagli sul braccio sinistro

Buonasera. Ho un problema con mia figlia di 15 anni. È a casa da scuola da oltre un mese.( secondo anno di liceo) Dice che sia l'ambiente scolastico che il studiare le creano ansia. Questo periodo non riusciamo a capire esattamente da quando sia iniziato. Ho scoperto circa due - tre mesi fa, spiando i suoi messaggi su whatsapp, che stava vivendo un periodo critico e sfogava la sua rabbia provocandosi tagli sul braccio sinistro. Tagli non profondi provocati da lamette di temperini. Ha comunque dato il permesso alla psicologa di mettermi al corrente. In casa cercava di nascondere il tutto e come dice lei ha cercato sempre di tenere una maschera con tutti per nascondere la sua angoscia. Al pensiero di rientrare a scuola, cosa che comunque tentava di fare, la sera prima aveva attacchi di pianto e di panico che la portava quindi a non rientrare. Da un mese e mezzo sta affrontando un percorso con una psicologa com la quale si trova bene e va volentieri. Ma non vedo ancora spiragli e soprattutto non vedo volontà di affrontare alcuna difficoltà. Ha avuto un litigio con una compagna di classe circa due mesi fa e questo le ha ulteriormente peggiorato il suo stato o è stato l 'inizio. Non so davvero che fare oltre a chiedere anche ai professori di poterle dare una mano per il rientro magari alleggerendo il carico di lavoro. Non ci sono problematiche in famiglia se non un lutto avuto la scorsa estate del nonno paterno anziano. Ho paura però che sia, tutto questo, solo un capriccio che lei alimenta ulteriormente per avere attenzioni da parte di tutti. Molti amici di whatsapp sono al corrente della sua angoscia e dei suoi tagli e dei suoi messaggi di voler farla finita. Chiedo come comportarmi, se è il caso di rivolgermi ad altri professionisti e se è il caso di assecondarla o di spronarla. Grazie mille per il consulto

Gentile Caterina,

Da quello che dice sua figlia effettivamente ha delle difficoltà piuttosto serie: è quindi naturale che esse si riflettano sull'ambiente scolastico. Va senz'altro approfondito come sua figlia viva il contesto scolastico a livello relazionale oltre che didattico. Mi pare di capire che ci siano anche dei freni comunicativi che impediscono a sua figlia di aprirsi spontaneamente in famiglia. Ci sono alcune cose, tra cui ciò che le crea angoscia, di cui sua figlia non riesce a parlare: qui si deve lavorare a livello psicologico per risolvere queste  cose nascoste, perchè sua figlia riprenda gli studi.