Dott.ssa Diletta Arcangeli

Dott.ssa Diletta Arcangeli

Psicologo, psicoterapeuta, psicologo giuridico e forense

Cosa devo fare con i miei genitori?

Sono una ragazza di 19 anni, vado all'università e faccio sport. Sono sempre stata una persona a detta degli altri molto matura e responsabile ed anche i miei genitori l'hanno sempre ritenuto. Da un po' di tempo però i miei genitori, maggiormente mia madre, tendono a limitarmi molto nelle mie scelte, che siano esse più o meno importanti. Solamente le scelte che loro ritengono giuste per il mio futuro vengono approvate, come per esempio frequentare l'università, ma altre scelte mie personali, come per esempio uscire a cena con il mio ragazzo, vengono semplicemente e immediatamente date per sbagliate da loro e perciò mi impediscono di fare molte cose. Io e il mio ragazzo stiamo insieme da 4 anni e per loro non è mai stato un problema, ultimamente lui si è trasferito in Germania per lavoro e ci vediamo circa una volta ogni 2 mesi. Ovviamente quando ci vediamo io cerco di passare la maggior parte del tempo con lui, anche senza rinunciare all'università e allo sport. Il fatto che io passi tutto il mio tempo libero con il mio ragazzo da molto fastidio a mia madre, dato che spesso sto a pranzo o a cena da lui, perciò per giorni interi mia madre mi urla contro che io sono una figlia ingrata e che non mi interessa affatto di lei o di mio padre. Questa situazione mi fa stare male, ma non voglio che le sue grida influiscano con la possibilità di passare del tempo con il mio ragazzo, per questo anche se lei mi vieta di andare a cena da lui ad esempio io ci vado comunque perchè trovo che sia veramente ingiusto che lei me lo impedisca. Io non riesco a capire il motivo delle reazioni esagerate che ha mia madre ogni volta che voglio fare qualcosa che lei non ritiene saggio o giusto. Con lei ne ho parlato molte volte ma l'unica risposta che ho ottenuto è stata " non mi piace e basta!". Io non so più cosa devo fare perchè ho provato veramente qualsiasi tipo di dialogo ma l'unica soluzione è quella di non ascoltarla e fare a modo mio. Vorrei solo che lei mi lasciasse decidere come spendere il mio tempo senza intromettersi in ogni mia decisione. Se il dialogo non funziona cosa devo fare?

Cara Helena, complimenti per il tuo percorso formativo, a 19 anni già sei iscritta ad un corso universitario, per cui mi sembra tu abbia idee abbastanza chiare sul tuo futuro lavorativo e professionale. Stessa cosa dicasi per lo sport che riesci a portare avanti con costanza e vivo interesse, nel tempo. Per quanto riguarda la sfera affettiva, hai una relazione che va avanti da oltre 4 anni, un legame importante costruito giorno dopo giorno, con lo stesso impegno che ti contraddistingue in altri settori della tua vita, e con l'accettazione di questo rapporto anche da parte dei tuoi genitori ("Il mio fidanzato per loro non è stato un problema"). In breve, mi dai l'impressione di essere una persona che, nonostante la giovane età, sappia già bene cosa vuole dalla vita e dove orientare le proprie energie ed il proprio tempo.

Da quando il tuo fidanzato si è trasferito in Germania, sono iniziati, per lo meno a me sembra, problemi di comunicazione con i tuoi genitori poichè quando lui torna (ogni due mesi) tu dedichi lui tutto il tuo tempo, perdendo di vista, a detta dei tuoi genitori, altri aspetti della tua vita.

I genitori, quando sono molto presenti (come i tuoi) nella vita dei propri figli, credo siano una grande risorsa e fortuna poichè cercano di orientare e supportare i propri figli nel percorso di crescita. E con te, si evince da ciò che hai scritto, hanno fatto un buon lavoro, a detta di molte persone e secondo loro stessi (Sono sempre stata considerata una persona molto matura e responsabile).

Alla luce di quanto sopra, a mio avviso, forse dovresti cercare di capire cosa rappresenta per te e per loro il trasferimento in Germania del tuo fidanzato, come lo state vivendo. Magari dietro questo allontanamento per motivi di lavoro, del tuo fidanzato, potrebbe esserci la "paura" dei tuoi genitori di una eventuale tua decisione di seguire lui e abbandonare i tuoi studi, il tuo sport, la tua famiglia.

Il dialogo funziona quando si parla per ascoltarsi e non per far valere le proprie ragioni. Magari è proprio confrontandovi che potresti sentire che, su questo argomento, le loro riflessioni/"paure" coincidono in realtà con le tue.

Forza e coraggio! Sei in gamba!