Mi abbuffo disperatamente di cibo

Mi rivolgo a voi psicologi perchè veramente non so più cosa fare per stare meglio! Sono disperata!Ma per raccontarvi il mio problema, vorrei partire da quando, a 15 anni, ho cominciato da sola a regolarmi con il cibo in modo da dimagrire. Passai così, nel giro di un anno, da circa 70kg a 55. Non era una dieta fai-da-te; semplicemente smisi di mangiare fuori pasto e buttai via merendine e schifezze varie, aumentando l'attività fisica grazie all'acquisto di un tapis-roulant,che ho tutt'ora in camera, e che usavo quotidianamente.Ero su di giri:i vestiti mi calzavano tutti a pennello e la mia autostima migliorò tantissimo,permettendomi di raggiungere obiettivi importanti in merito alla scuola e ai rapporti sociali. Arrivata in quinta superiore, però,ho subito improvvisamente un cambio importante dal punto di vista emozionale:ho cominciato a provare una fortissima ansia da prestazione legata all'avvicinarsi degli esami di maturità. Semplicemente mi paralizzavo ogni volta che dovevo studiare, se non prendevo il voto sperato (il più alto della classe, per intenderci), finivo col piangere e sbraitare in modo incontrollato, e via dicendo. Ma la cosa peggiore l'ho avuta sul piano alimentare: ho perso totalmente il controllo di me stessa! Mi abbuffo, mi abbuffo disperatamente! Poi mi sento totalmente in colpa, inutile, insicura. Oggi, a quasi un anno dal diploma, mi ritrovo a lavorare in un'azienda dove non riesco a sentirmi mai a mio agio: sembra che io abbia paura di tutto e di tutti....naturalmente, per poi arrivare a casa la sera e cercare di sopperire l'angoscia con il cibo. Ho perso gran parte delle mie amicizie perchè non sono più in grado di coltivarle. Non so come devo fare....Vi prego, ho assoluto bisogno di un parere professionale...
Gentile Erika, mi sembra di capire che il cibo ad un certo punto della sua vita sia diventato come l'aria che respira o forse di più.. di fronte all'angoscia della totale assenza di controllo degli eventi l'unica cosa "controllabile" è diventata l'incontrollata assunzione di cibo. So che può sembrare un gioco di parole ma non è questo che vuole essere, anzi, la sua relazione con il cibo per lei è ben nota, sa cosa aspettarsi, sa come si comporta e cosa prova in seguito alle abbuffate, in questo senso è un tentativo di controllo. Non era stato lo stesso del resto quando aveva 15 anni? La sua problematica con il cibo le preclude altre esperienze sul lavoro ad esempio, come anche nella vita privata (relazioni etc.) e forse è giunto il momento di dare un senso a questo sintomo e di trovare delle alternative a questa angoscia e disagio magari intraprendendo una psicoterapia. Rispetto al "come deve fare" ricordi che un passo alla volta è sufficiente, lei ha già una buona consapevolezza di quello che è il problema e ora deve solo recuperare un po' di energia per agire e cambiare il suo futuro.. In bocca al lupo,