Rabbia incontrollata

Gentili signori,
scrivo per porre un quesito doloroso. Ho un'unica figlia di sette anni e mezzo che io e mio marito adoriamo e riempiamo di attenzioni e coccole. Da piccola ha rischiato di morire per una malformazione cardiaca ed è stata operata a 15 giorni e dato che in gravidanza questa cosa non si vedeva, potete immaginare il mio totale shock e il senso di impotenza e di colpa che mi ha assalita...quando queste cose si guardano da fuori pensi sempre che possano succedere solo agli altri... Ho avuto mia figlia a 37 anni, e mi preoccupa sempre che fossi troppo vecchia, quindi per me a volte diventa imperativo pensare di doverla rendere il piu' indipendente possibile. Ma ho sempre cercato di rendere magico ogni nostro momento insieme, ho perfino migliaia di foto di lei catalogate ancora per mese!!!!! Lei è l'amore della mia vita! Sono tutta dedicata a lei e ne sono felicissima!!! Parliamo tanto, a volte magari le spiego anche troppo....A lei non lesiniamo nulla, ma essendo cresciuta in paesi anglosassoni, dove esiste un tipo di educazione molto piu' funzionale riguardo a queste cose, sono riuscita a farla venire fuori una bambina non viziata ( o quanto meno viziata al minimo) ma non è stato facile. Le differenze culturali con il posto dove vivo sono immense, qui, in una provincetta del sud Italia non è semplice...la famiglia di mio marito mi ha odiata dal primo momento, e hanno sempre cercato di mettermi contro la bambina...lei rifiuta tutto quello che sono io, rifiuta di parlare l'inglese e anche di farlo a scuola e questo mi fa male, ma non la forzo e non insisto...altri bambini vengono da me ad imparare e lei vuole andare via...se io dico A il padre dice B, se io dico B il padre dice A e questo è stato sempre oggetto di litigio fra me e lui. Non che lo possa incolpare perennemente...è cresciuto senza un padre in una famiglia disfunzionale e invischiata, quindi so che fa il meglio che può e comunque quello a cui à abituato. In ogni caso lui da tutto molto piu' per scontato...io dopo quello che ho visto in quell'ospedale ho capito che nulla lo è! Che i bambini possono ammalarsi e anche morire e anche gli adulti, da un momento all'altro e quindi mi sono convinta che noi dobbiamo sempre rendere i nostri momenti importanti magici, viverli appieno...Ma lui tutto questo lo da per scontato...ha avuto sempre tutto in maniera indistinta e distratta, gli compravano giocattoli per zittirlo quindi non si eccita per niente.... L'ho portato da psicologi di ogni sorta, ne consulto in continuazione se devo capire come agire con mia figlia ed è per questo che non mi perdono il fatto che a volte, per fortuna rare,dopo tutti questi bei pensieri e discorsi, ho degli scatti di rabbia nei suoi confronti in cui inizio ad urlare come una pazza...non che gli scatti siano senza motivo, ma non posso nemmeno dare colpa alla bambina...Mi fa arrabbiare quando non mi ascolta..a lei non chiedo nulla, solo che si prenda cura delle sue cose, della scuola, che ascolti la maestra, non importa se non prende un bel voto o se sbaglia gliel'ho sempre detto, ma importa che faccia del suo meglio, per il resto voglio che lei sia spensierata, le organizzo giornate con le amiche, laboratori, cose bellissime, passiamo l'estate in campeggio (sono traduttrice quindi posso lavorare da dovunque), lei, pero', deve capire che queste cose non sono scontate...le ho sempre detto che la amo sempre, anche quando mi arrabbio, e ovviamente quando esagero le chiedo anche scusa, e le dico che sono anche io un essere umano che si strema e che a volte noi adulti facciamo queste cose sbagliate e le chiedo perdono...l'unica fortuna è che quando questi scatti di rabbia mi vengono, almeno riesco, anche urlando, a non dire cose distruttive, tipo insulti, parole che la possono ferire, qualificazioni (tipo "Sei cattiva" Sei distratta etc...)...esempio di ieri: urlando come una forsennata, perchè lei stava facendo i pochi compiti che le assegnano in maniera distratta (spesso mentre è sui quaderni mi chiede cosa facciamo dopo, se puo' vedere la TV, se dopo chiamo i vicini per giocare...e questo mi fa arrabbiare, io le dico che deve concentrarsi su quello che sta facendo perchè se si concentra si finisce presto e bene e poi puo' fare quello che vuole) le dissi che io non chiedevo niente a lei, che le avrei dato tutto quello che voleva, ma che dato che la vita potrebbe non sempre essere cosi' facile e generosa (non intendo solo economicamente ovviamente) lei deve capire che deve fare la sua parte, a scuola non deve distrarsi, deve ascoltare la maestra, non è possibile che torni da scuola e io devo chiedere i compiti alle altre mamme perchè lei non li scrive, o non li ricorda...le dissi che non puo' dimenticare tutto quello che ha fatto a scuola, i libri, i quaderni, e se lo fa è perchè si distrae a pensare a quello che deve fare dopo (cosa che mi ha confermato la sua maestra) e spesso fa le cose in maniera superficiale anche a casa perchè dopo deve giocare, o deve andare dall'amica etc.. Io mi accorgo subito quando si trova in quella modalità, tipo, ieri doveva disegnare 17 palline e dividerle in 5 gruppi (le divisioni), era talmente distratta che disegno' 10 palline invece di 17....le chiesi piu' volte "ma cos'hai? " dolcemente, "c'è qualcosa che non va?", " perchè non leggi le tracce?" insomma dopo due ore di questo non ce l'ho fatta piu' e sono sbottata...A scuola peraltro, lei è molto brava, ma è come se, quando sta con me, si aspetti sempre che sia io a farle le cose, come se dovesse sempre liberarsi dei doveri quanto prima, e questa piccola furbizia non mi piace, le ho detto " ma a scuola fai da sola, perchè ora cerchi di fare in modo che faccia io l'esercizio per te?" ora mi sento una schifezza....le ho chiesto scusa di nuovo ma le ho anche detto che il fatto che io abbia sbagliato ad urlare non vuol dire che lei è sollevata dal fare il suo lavoro...che tutti abbiamo dei compiti e andare a scuola e ascoltare mamma e papà è il suo. La cosa che mi ha fatto male è che lei mi ha detto ," Ti ricordi, anche quella volta che andammo in montagna (due anni fa) hai fatto la stessa cosa (per lo stesso motivo)" pero' non ricorda tutte le cose belle che ho fatto per lei (dovete credermi, sono una vera mary poppins per lei, manca solo che riesca a saltare nei quadri, ma questo lei non lo ricorda, ricorda quando perdo la pazienza, peraltro in occasioni molto rare...) ....IO vorrei capire dove sbaglio, perchè mi sento malissimo quando sbotto cosi', ripeto, in occasioni molto rare...purtroppo sono sola ad educarla, mio marito non ha idea, e spesso si coalizza con lei contro di me...quindi inutile chiedere il suo aiuto ormai l'ho capito...vi prego aiutatemi a capire come non sbottare...grazie

Cara Anna,

Dalla sua lettera si percepisce  chiaramente come per lei la genitorialità sia un tema fondamentale sul quale ha investito buona parte di se stessa. Credo di poter affermare che tu lo abbia fatto con consapevolezza e profondità, mettendosi forse spesso in discussione e soprattutto con un trasporto emotivo enorme. Per questo le faccio i miei complimenti. 

Perché la turbano cosi tanto quei rari scatti di rabbia nei confronti della tua bambina?

Vorrei porle degli spunti di riflessione.

Teme di creare un danno alla vostra relazione con il suo comportamento? 

Può  essere considerato un buon genitore anche chi ha un comportamento imperfetto? 
Crede che sia possibile che sua figlia abbia imparato qualcosa dalle sue sfuriate? Su di lei? Su se stessa? 
Rispetto alla sua storia lei crede di aver imparato qualcosa di buono anche dai limiti dei suoi genitori o solamente da ciò che hanno fatto correttamente?
Può perdonare se stessa per essere una madre imperfetta?
Può perdonare i suoi genitori per essere stati imperfetti?

Come professionista e studiosa della funzione genitoriale ciò che ci tengo a chiarire e puntualizzare è questo: il compito di ogni genitore è quello di fornire e proporre ai propri figli un terreno fertile, il compito di ogni figlio e quello utilizzare a proprio modo tale terreno. Sul compito dei nostri figli noi genitori non abbiamo alcun potere e forse anche nessun diritto.

Forse sua figlia che a scuola si comporta diligentemente, quando è con lei le cede la responsabilità dei suoi doveri sapendo che la sua mamma fa di tutto per lei. Le riconsegni la responsabilità di assolvere al suo compito di figlia. Anche se ciò significa non terminare il lavoro per la scuola, anche se significa fallire, anche se significa mettersi a rischio. Sarebbe un atto di grande amore e di fiducia.