Dott.ssa Eleonora Annunziata

Dott.ssa Eleonora Annunziata

Psicologo, Psicoterapeuta

Ho un difficile rapporto con i miei genitori

Gentili dottori, sono una ragazza di 24 anni, figlia di genitori separati che ha già ampiamente superato la cosa in sé e accettato i nuovi rispettivi compagni dei suddetti. Vivo con mia madre e il suo fidanzato, mio padre abita a pochi km di distanza, da anni. Qui sta il punto: ho un difficile rapporto con i miei genitori, che in caso di bisogni primari ci sono sempre (tetto sulla testa, cibo, aiuto sanitario se necessario), ma che da tempo mi fanno mancare del tutto affetto ed attenzioni (minima considerazione, minimo dialogo, mai un gesto d'affetto spontaneo, ipercriticitá su ogni mia scelta), in particolare vedo raramente mio padre, a volte passa anche un mese intero. Ho smesso di cercare un riavvicinamento affettivo da parte di entrambi e ho cercato di farmene una ragione e farmi una vita mia, ma mi rendo conto che questo senso di abbandono mi condiziona molto nei rapporti che ho, perché tendo a caricare partner e amici di aspettative affettive eccessive e quindi rimango poi delusa. Inoltre l'assenza di mio padre che non mi cerca mi porta inconsciamente ad avere gli stessi gusti (es. Musicali, sportivi) e le stesse aspirazioni (lavorative) solo per compiacerlo e magari avere uno spunto di dialogo. Non voglio compiere scelte errate per il mio futuro a causa di questi condizionamenti e vorrei superare la cosa e non soffrirne più.. Capisco di non poter cambiare loro, ma credo di poter cambiare me stessa. Vi chiedo consiglio su come posso impostare il mio percorso, eventualmente anche titoli di libri sull'argomento. grazie infinite B.
Salve Beatrice, sono la dott.ssa Eleonora Annunziata. Da quanto scrive, sembra avere un buon grado di consapevolezza "cognitiva", ma sento che emotivamente da parte sua ci siano ancora forti aspettative rigurado la possibilità di cambiamento dei suoi genitori. Sono queste aspetttive che puntualmente la rendono delusa nelle relazioni sia familiri che sentimentali e amicali. Quello che può provare a fare è relazionarsi agli altri abbasando il grado di aspettative, facendo ciò che sente di fare senza aspettarsi qualcosa in cambio o una specifica risposta, piuttosto le consiglio di aprirsi ed accogliere quanto gli altri hanno da offrirle (affetto, considerazione, dialogo, etc.) secondo le LORO modalità. non tutti siamo uguali e spesso comunichiamo quanto sentiamo in modo diverso: c'è chi è più affettivo, chi più pragmatico, ma ciò non vuol dire che l'uno sia più interessato dell'altro. A mio avviso, credo ci siano ancora possibilità di migliorare il rapporto con i suoi genitori. ha provato a parlare loro più apertamente delle sue difficoltà o anche a proprorre loro di intraprendere un percorso di psicoterapeia familiare? sa i genitori sono molto più interessati ai propri figli di quanto spesso traspare all'esterno... talvolta sono solo troppo presi dalle loro problematiche e/o conflitti. Saluti