Dott.ssa Eleonora Manna

Dott.ssa Eleonora Manna

Psicologo, Psicoterapeuta

Sto sbagliando io a crescere ed educare mio figlio?

Salve, vi scrivo in merito a mio figlio perchè dopo 3 anni e mezzo non so più cosa pensare. Sin da piccolino ha sempre mostrato degli atteggiamenti secondo me strani a volte con reazioni esagerate; non ricordo ogni singolo dettaglio ma degli atteggiamenti ripetuti spesso e volentieri quelli si. Ricordo che sia in casa che fuori casa, in ogni luogo in cui fosse presente una porta o un cancelletto, mio figlio poteva stare anche ore facendo apri e chiudi senza spostarsi e quando io o mio marito tentavamo di forza a portarlo via piangeva fino a disperarsi e anche dopo mezzora di pianto voleva sempre ritornare là. Questo comportamento lo teneva anche in casa e se devo essere sincera non ho mai creduto che fosse una cosa normale. Tante volte il rimprovero lo portava a sbattersi con forza la testa dappertutto. Mio figlio era ed è molto abitudinario, amava ripetere le cose sempre allo stesso modo e questa cosa lo faceva stare tranquillo anche nel quotidiano. Certe volte dovevamo inventare strani stratagemma per evitare che si accorgesse del cambiamento; questa cosa è andata bene finchè l'incoscienza era ancora dalla nostra parte. Adesso ha 3 anni e mezzo ed è consapevole di quello che gli succede attorno; è molto intelligente ma anche molto, troppo, timido. È inoltre maledettamente attaccato alle sue abitudini: ad esempio riesce ad accettare la mattina il fatto di indossare dei vestiti diversi, ma devo tenere per parecchio tempo le stesse scarpe e lo stesso giubbotto perché cambiarli sarebbe per lui una cosa inaccettabile che lo porterebbe a rifiutare quelli nuovi con pianti e urla infinite. Ogni mattina dobbiamo ripetere gli stessi schemi: devo stare attenta quando lo sveglio, una mossa falsa lo renderebbe irascibile e aggressivo verso di me; segue la colazione in cui lui ha bisogno di seguire i suoi schemi tipo aprire il tovagliolo e metterlo in ordine davanti a sè, deve aprire lui il pacchetto della brioche e lui deve buttare la carta, io non posso toccare niente pena pianti e disperazioni infinite. Segue l'essere vestito anche qui senza fare mosse false e quando finiamo lui deve chiudere la porta e spegnere la luce, idem quando usciamo di casa, lui deve aprire i cancelli, lui deve aprire lo sportello della macchina e tutto deve essere sempre fatto allo stesso modo per non alterarne l'equilibrio. L'asilo è stato sempre un grosso problema, ho fatto insieme a lui due mesi di inserimento e comunque mantiene gli stessi atteggiamenti anche con l'insegnante. Non possiamo parlare di uscire per comprare scarpe o vestiti e provarli perchè disperazioni e urla sarebbe dir poco, non esiste la possibilità di portarlo dal barbiere infatti taglio i capelli io in casa, non partecipa ad attività sociali o recite o attività sportive o giochi con altri bimbi o manifestazioni di qualunque tipo e alle feste dei suoi compagnetti gioca sempre attaccato a suo padre. Ho sempre pensato che fosse eccessivamente timido ma ci sono altri atteggiamenti e comportamenti che mi fanno pensare tante cose e come mamma ho sempre sentito che qualcosa non va ma mio marito si ostina da 3 anni e mezzo a dirmi che è tutto normale. Quando ha compiuto 2 anni é nata la sorellina, ma questi comportamenti li ha sempre avuti lui, in questa occasione è nata solo la gelosia per lei ma sempre, credo, fisiologica. Due settimane fa nell'asilo di mio figlio una psicologa e una logopedista hanno fatto uno screening gratuito per tutti i bimbi ed io sono stata invitata a contattare la psicologa con cui ho preso appuntamento per questa settimana. Le mie paure stanno crescendo e le mie convinzioni cominciano a concretizzarsi. Come potete aiutarmi? Cosa posso fare? Sto sbagliando io a crescere ed educare mio figlio? Vi prego datemi una risposta, in ogni caso ve ne saró grata. Grazie per l'attenzione. Saluti, Erika.

Salve. Tra i due e i quattro anni i bambini sono in pieno sviluppo neuronale e alcuni di loro manifestano reazioni comportamentali che in inglese vengono chiamate "temper tantrum", espressione impossibile da tradurre in italiano se non attraverso l'espressione di bizze o capricci. In realtà non sono capricci come intendiamo noi ma vere e proprie crisi nervose, che a volte possono verificarsi improvvisamente e difficili da contenere. Non tutti i bambini hanno queste manifestazioni ma si pensa che ci siano diversi fattori che influiscano su questi comportamenti: il temperamento molto reattivo e sensibile del bambino, stanchezza, fame o stress che in quel momento subentra, sovreccitazione, e infine reazioni dei genitori a tali crisi che inconsapevolmente rinforzano queste reazioni invece che smorzarle. Importante e' dunque prevenire se possibile gli sfoghi, portando il bambino a rilassarsi e reagire nel modo più calmo possibile laddove lo sfogo prenda piede e per far ciò è' molto utile il sostegno di uno/a psicologo/a che possa guidarvi, per evitare che la situazione degeneri e peggiori ulteriormente.

Cordiali saluti.