Dott.ssa Elisa Pappacena

Dott.ssa Elisa Pappacena

psicologo, psicoterapeuta, consulente tecnico di parte, consulente stalking, mediatore

Depressione paranoide e bipolarismo

Salve, mi chiamo Carlo e da sette anni ho dei gravissimi disturbi.Tutto è iniziato nel 2008 e fino a prima di quest'anno maledetto conducevo una vita normalissima. Nel 2008 ho vissuto una serie di circostanze spiacevoli che mi hanno portato alla depressione,non conoscevo i sintomi e per me è stato bruttissimo perché ho avuto il mio primo T.S.O.a causa del fatto che sono finito in stato confusionale e ho tentato il suicidio. Sono stato dimesso dopo tre settimane con diagnosi di depressione paranoide e bipolarismo.Tecnicamente avrei dovuto seguire un percorso psicoterapeutico e farmacologico ma i tentativi sono andati falliti.Ho avuto svariati ricoveri volontari e tre anni fa un secondo T.S.O.a causa del fatto che per un lungo periodo ho convissuto con le voci nella mia testa,ero diventato aggressivo e vivevo in una situazione di totale euforia avendo comportamenti totalmente fuori dalla norma.Le domande sono queste:considerando che non riesco a prendere i farmaci a causa degli effetti collaterali che mi fanno stare ancora più male come faccio a stare bene?non riesco a seguire la psicoterapia perché non credo nelle parole che mi dicono i medici e sono sette anni che ci provo.Ora la mia vita è completamente distrutta,non riesco più a fare nulla e non ho rapporti sociali perché sono paralizzato nella più completa solitudine.Le mie patologie mi hanno tolto tutto e non so più come fare.Cosa rischio?il suicidio o la pazzia?l'ultima volta che sono andato troppo su di umore ho picchiato mia madre con un bastone dopo averla sequestrata.Potrei far seriamente del male a qualcuno?datemi un consiglio perché ultimamente sto valutando un internamento dentro qualche istituto.Grazie per l'attenzione.

Salve Carlo

non si può mettere nella consdizione di rifiutare tutte le cure possibili. L'Intervento migliore è l'integrazione tra un trattamento farmacologico, nelle modalità e dosaggio adeguato a lei, e questo lo può stabilire di volta in volta col suo psichiatra, e l'intervento psicoterapico. Non è spiegato nella sua mail se è stato in cura da un terapeuta e per quanto tempo, se è riuscito ad instaurare una relazione importante e significativa col suo terapeuta oppure no.

L'idea di ricorrere ad un ricovero perenne in clinica o casa di cura non mi sembra la soluzione migliore perchè la taglierebbe ancor di più fuori dal mondo.

Se vuole possiamo inteloquire ancora.