Dott.ssa Elisa Zocchi

Dott.ssa Elisa Zocchi

psicologo, psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Perché tutti mi reputano una nullità?

Buongiorno, mi chiamo Giorgia e ho 19 anni. Dall'anno scorso il mio stato d'animo è cambiato, il mio carattere forte e sicuro è svanito. Durante l'ultimo anno di liceo classico ho avuto un crollo. Sono sempre stata una studentessa eccellente ma all'improvviso ho iniziato a prendere 3 e 4 anche se studiavo notte e giorno (dormivo solo quattro ore a notte per dedicarmi allo studio). Nelle verifiche avevo dei vuoti completi oppure mi addormentavo con gli occhi aperti. I miei genitori, due persone severe, hanno subito iniziato con le punizioni (niente tv, niente cellulare, niente diciottesimo del mio migliore amico) e con gli insulti (secondo loro non valgo nulla visto che non ero nemmeno passata all'esame scritto della patente e dovrei vergognarmi per i voti presi, mi considerano un peso). Di solito quando si hanno problemi in famiglia si cerca aiuto nelle amiche. Ecco questo non è il mio caso perché dalle mie amiche non ho ricevuto altro che insulti. Per loro ero troppo acqua e sapone (non amo i trucchi e nemmeno gli abiti succinti), troppo studiosa (sono un'amante della lingua greca), troppo con la testa sulle spalle, troppo "suora di clausura " (non ho mai avuto tempo da dedicare ad un ragazzo). A dicembre la mia situazione scolastica è ritornata come gli anni precedenti e i miei genitori si sono un attimo tranquillizzati. Nel frattempo però ho continuato a sopportare gli atteggiamenti non molto carini delle mie migliori amiche senza commentare nulla. Ho accettato gli insulti, il fatto di dover dare loro i passaggi in auto, di passargli sempre i compiti e appunti, di fare da consulente in amore (mi consideravano suora ma chiedevano il mio parere). Un giorno di marzo dopo l'ennesimo comportamento maleducato (ero stata ad attenderle per due ore al freddo e non si erano nemmeno degnate di avvisarmi che tardavano, perché stavano mangiando la pizza a casa di una delle mie migliori amiche e io ovviamente non ero stata invitata) ho deciso di troncare quel legame nocivo per me, ho posto sui loro banchi a scuola i loro regali. Piuttosto che capire che mi avevano fatto soffrire le quattro ragazze mi hanno letteralmente dichiarato guerra, hanno iniziato fin da subito a spargere voci false sul mio conto e lanciarmi minacce. In questo clima sono giunta a Giugno e in questo periodo si sono rifatte vive, ovviamente hanno voluto il mio aiuto per la maturità e io da brava scema le ho aiutate. Dopo la maturità ho visto che erano infastidite dai miei messaggi e che alle feste di fine liceo mi evitavano. Non molti giorni dopo questi avvenimenti è iniziato il mio calvario. Mi sono svegliata bloccata a letto con vertigini violente, cefalea, nausea, dolori muscolari che mi facevano urlare. All'inizio si pensava a una forma di meningite (per fortuna non è quella) e io terrorizzata dal fatto di dover essere ricoverata in ospedale ho inviato un messaggio alla mia migliore amica. Da quel momento in avanti la mia amica non si è più fatta viva per cinquanta giorni mentre io ogni giorno ero sottoposta ad ogni tipo di esame medico . Sia lei che le altre ragazze non si sono mai interessate o almeno preoccupate per me, passavano il loro tempo ad ubriacarsi alle feste piuttosto che venirmi a trovare in ospedale.

Al momento sono uscita dall'ospedale e sto facendo della riabilitazione motoria. Mi sento triste, sola e una vera e propria nullità. Per i miei sono solo un peso economico (vado sia dall'osteopata sia dal fisioterapista), per le mie amiche nemmeno esisto. Vorrei sentirmi importante almeno per qualcuno.

Ciao Giorgia, mi ha colpito molto la tua storia perchè in parte rivedo la storia di alcune mie pazienti e capisco che tu ti sia concentrata su tutti questi sintomi fisici di malessere ma credo che tu non debba trascurare la costruzione di un benessere psicologico. MI sembra che oltre alla rielaborazione di alcuni piccoli "traumi"tu debba concentrarti sul costruire davvero una vita significativa perchè a 19 anni ne hai le potenzialità. Se non puoi permetterti in questo momento una terapia privata rivolgiti ad un consultorio della zona (io conosco molto bene il Consultorio per la Famiglia di Gallarate, dove lavoro) per avere un percorso di sostegno psicologico completamente gratuito. Ti auguro di riuscire a costruire la tua serenità.