Dott.ssa Elisabetta Gagliardi

Dott.ssa Elisabetta Gagliardi

Psicologo, Psicoterapeuta

Come si può far a riallacciare un rapporto tra un bambino di 2 anni e suo padre?

Buongiorno, sono una mamma di una bimbo di 2 anni. Il suo attaccamento nei miei confronti è abbastanza morboso, soprattutto ultimamente che sono a casa nuovamente in maternità per l'arrivo del fratellino. Il problema principale però nella nostra famiglia è il rapporto padre-figlio...non so più come gestirlo e vi chiedo consiglio! Partendo da principio: mio marito lavora in proprio, per cui non ha orari regolari e lavora anche 7 giorni su 7, ma ha il vantaggio che può anche lavorare da casa, per cui non ci fa mancare la sua presenza. Il bimbo però sembra che non lo accetti, lo vede come l'uomo che gli porta sempre via la mamma e spesso lo caccia via anche con parole che possono essere offensive, tipo “vai via papà“, “papà non ti voglio“, “vai al lavoro“, “voglio stare con la mamma“, se lo abbraccia lo spinge via, ecc... Capisco che possa capitare che un bambino si comporti così, ma mio marito ne soffre parecchio e questo porta il loro rapporto ad essere sempre più distaccato, tantè che non passano mai un minuto da soli (il fatto di vivere sotto ai miei genitori che arrivano appena sentono il bambino piangere non aiuta) perché dall'altro lato sento il papà che mi dice queste frasi “mio figlio non mi vuole“, “non mi vuole bene“, “preferisce stare con gli altri piuttosto che con suo padre“, “se sapevo che avere figli significava vivere da soli allora avrei preferito non averne“, ecc... Spesso parliamo di come poter risolvere la situazione, ma non ne veniamo mai a capo, forse abbiamo sbagliato qualcosa nel crescerlo, non gli ha dedicato abbastanza attenzioni, lui stesso ammette di essere un po orso e magari al parco non l'ha mai portato, ma in casa quando è presente cerca di coinvolgerlo in qualche gioco, ma ottiene quasi sempre un rifiuto da parte di suo figlio, così che lui ci rimane male, ci rinuncia e si rifugia in studio a lavorare! Tra l'altro si è aggiunto il fatto che da 6 mesi mio marito soffre di attacchi d'ansia e appena si sente rifiutato cade in uno stato diciamo depressivo e appunto si isola. Spero di essere stata abbastanza chiara nell'illustrare la situazione...vi chiedo come posso io che sono tra i due fuochi cercare di farli stare insieme, o comunque come si può far a riallacciare un rapporto tra un bambino di 2 anni e suo padre...non vorrei che tra qualche mese arrivando anche il fratellino la situazione diventi del tutto irreparabile e la famiglia si sgretolasse! Vi ringrazio per l'attenzione

Buongiorno Marika, la situazione che lei descrive appare complessa e meritevole di attenzione. i papà, soprattutto quando i bambini cominicano ad entrare nel mondo sociale, intorno proprio ai due anni, svolgono una funzione molto importante, perché aiutano il bambino a rinunciare alla relazione privilegiata con la madre per traghettarli ed aiutarli ad inserirsi nel mondo esterno I i primi giochi con gli altri, l'entrata alla scuola dell'infanzia, etc.). Sembra dalle sue parole che questo importante passaggio di crescita stia subendo una battuta di arresto, che ha messo tutta la vostra famiglia un po' in crisi e lei, giustamente, nella posizione piuttosto scomoda "tra l'incudine ed il martello". I bambini hanno bisogno di riferirsi ad entrambe le figure genitoriali, da cui apprendono abilità diverse. Suo marito, da quanto da lei descritto, sembra in difficoltà sia nella relazione familiare con il piccolo e lei, sia rispetto alla sua sfera personale (penso agli attacchi di ansia).Credo che un percorso di sostegno genitoriale dedicato alla vostra coppia possa essere molto utile  per sostenere entrambi in questo delicato momento di ridefinizione di ruoli e relazioni, con grande vantaggio per tutti.