Ho perso entrambi i genitori di tumore da circa un anno ma da allora mi sembra di non riuscire a combinare niente

Buongiorno,ho perso entrambi i genitori di tumore da circa un anno ma da allora mi sembra di non riuscire a combinare niente anche se continuo a correre tutto il giorno, mi prendo cura di mia sorella che ha solo me e cerco di risolvere i problemi che non finiscono mai!Mi sono accorta però di non avere più forze,sono sempre stanchissima e sinceramente non so dove trovo le energie per fare tutto.Ho iniziato a parlare velocemente, mangio così in fretta che mi manca il respiro e mi da fastidio perchè gli altri sono lentissimi nel fare ogni cosa e non riesco più a sopportare niente.Ho sempre collo e mascelle contratti,continuo mal di stomaco e pancia,non riesco a dormire,tachicardia e perdo peso. Ho paura ma non so di cosa.Da circa 3 giorni mi ritrovo con eruzioni cutanee su viso, corpo e perfino sulla testa e febbre intorno ai 37.5.Forse ho esagerato non so.Spero sia solo stress. Grazie

Buongiorno Marta,

mi dispiace per la grave perdita che lei e sua sorella avete subito. Un lutto è difficile da elaborare e richiede i suoi tempi, ma addirittura due nel corso di un anno...

Lei ha dovuto gestire la situazione, facendosi carico di sua sorella (quanti anni ha?) e delle responsabilità quotidiane (sarebbe importante poterle dire, poterne parlare). Ma 'gestire' è un modo di reagire al lutto che lascia fuori la parte più emotiva la quale a gran voce si fa sentire attraverso il suo corpo. Del resto forse l'avere assisitito al deperimento fisico, dovuto al tumore, dei suoi genitori ha lasciato una traccia molto vivida nella sua rappresentazione del corpo. In particolare la febbre, le eruzioni cutanee, il mal di pancia mi fanno venire in mente i malesseri di un bambino che viene curato amorevolmente dalla mamma...  quella mamma sostituta che lei si trova a fare con sua sorella, ma di cui ha bisogno anche lei.

Credo sia importante che rifletta sulla possibilità di ritagliarsi uno spazio in cui prendersi cura di sè, di farsi prendere in carico da qualcuno che ascolti la sua parte più interiore. Pensi alla psicoterapia come ad un possibilità di essere ascoltata e di riuscire a 'mettere in parole' qualcosa che per ora è troppo orribile per essere detto e che può solo essere 'patito' attraverso i malesseri del corpo.

Se queste parole che le ho scritto hanno un senso per lei, mi contatti.