Ho incominciato lentamente ad allontanarmi dalla mia famiglia

Salve, ho 17 anni e vivo in una famiglia composta da 4 persone, mia madre, mio padre e mio fratello. Da quando sono entrato nell'età dell'adolescenza, mi sono incominciato lentamente ad "allontanare" dalla mia famiglia, senza mai parlare con i miei, con mio fratello. Non scambiavamo mai qualche parola, se non saluti e domane di servizio.... I miei mi hanno sempre rimproverato questa cosa, ma io fino a poco tempo fa non gli davo retta, mai, non me ne fregava nulla di loro. Ora mi rendo conto di aver sbagliato per tanto tempo, senza aver mai parlato con la mia famiglia dei miei problemi, dei miei sogni, ecc. Ormai mi considerano un asociale, egoista e che non li voglio bene, come se secondo loro per me loro non esistessero, quando non è così. Glielo sto dimostrando molte volte, ma loro non sembrano vedere i miei gesti di affetto. Cosa devo fare? Mio padre è una persona molto intelligente e riflessiva, mi fa sempre tantissimi discorsi e ha un difetto, non da mai la ragione agli altri, in più la situazione economica della famiglia non è mai stata delle migliori, quindi nella mia vita ho ricevuto sempre dei NO ad ogni mie richieste. Potrebbe essere questa la causa che mi ha portato a non parlare mai con loro? Sperando che ho descritto bene la situazione, attendo gli esperti.!
Ciao Pasquale, effettivamente trovare l'equilibrio nel rapporto con i genitori è una delle questioni più complesse da affrontare nella fase adolescenziale che tu stai vivendo da qualche anno. Da un lato, non si può più vivere sempre a stretto contatto con loro come si faceva fino a pochi anni prima, perché si sente naturalmente un bisogno di autonomia e indipendenza necessario per iniziare a costruire la propria identità; dall'altro lato, loro restano pur sempre le persone che hai più vicine da quando sei al mondo, forse quelle che ti conoscono meglio, per cui è doloroso per entrambi questo distacco. In questa dinamica a volte si prende la strada del distacco totale e assoluto su tutti i fronti (non li ascolto più, non gli parlo più di me, faccio quello che voglio, anzi meglio se è in contrasto con quello che vorrebbero loro). Altre volte si resta invischiati, come dei "bambinoni" che non sanno vivere pienamente la propria autonomia sperimentando ciò verso cui si sentono attratti, ma rimanendo dipendenti del "nido familiare". Nel tuo caso, mi pare di intuire da quanto scrivi che ti domandi tu stesso quale sia stata la ragione del distacco che hai iniziato a mettere in atto all'inizio dell'adolescenza, poiché ti è come venuto naturale, giusto? Poi, crescendo e probabilmente anche grazie alle varie esperienze che hai fatto, ti sei reso conto dell'importanza che ha la tua famiglia per te, ma loro sono rimasti così "scottati" dal tuo precedente distacco che non vedono i tuoi tentativi di riavvicinamento. In più, mi pare di capire che tuo padre ha un carattere abbastanza intransigente, portato cioè ad avere dei valori che ritiene giusti e ai quali si attiene fermamente, divenendo magari poco disponibile ad andare incontro alle differenze nei modi di pensare o agire altrui...forse per questo non ha accettato il tuo momento di necessario distacco. In ogni caso, oggi traspare dalle tue parole la motivazione e la maturità giusta per far comprendere alla tua famiglia quello che è avvenuto tra te e loro, spiegando la tua esigenza di allontanarti e, al tempo stesso, il tuo esserti resto conto che avevi esagerato nelle modalità e che ora sei convito di quanto siano persone importanti per te e soprattutto dell'affetto che provi per loro. Parlare apertamente con onestà e rendere manifeste le cose è il consiglio che mi sento di darti. Se poi senti l'esigenza di fare ulteriore chiarezza dentro di te e di avere un sostegno in questa fase, io sono disponibile ad incontrarti per un colloquio conoscitivo in cui vedere insieme cosa e come potremmo fare. In bocca al lupo per tutto.