Psicologo, Sessuologo, Psico-traumatologo, Psico-oncologo

leggi (8)

Psicologo, Sessuologo, Psico-traumatologo, Psico-oncologo

psicologo, sessuologo

Con me non raggiunge più l’orgasmo, perché?

Salve,
Siamo una coppia di 28 e 34 anni fidanzati da un anno e mezzo circa. La nostra storia è iniziata con due tradimenti, perché entrambi rispettivamente fidanzati, lui da un anno, io da tre anni e mezzo. Il rapporto si basava solo sul sesso, fino a quando ci rendiamo conto che c’era ben altro e decidiamo di provarci, insieme. Ovvio che la fiducia alla base era compromessa dal modo in cui era iniziata, ma trascorriamo i primi mesi affiatatissimi.
Iniziamo a condividere così tanto che inizio a dormire da lui e lui da me, cercando di condividere anche altri aspetti della quotidianità, ma il suo desiderio sessuale inizia a calare dopo circa 6 mesi. Inizia a cercarmi sempre meno, ad avere sempre meno bisogno di intimità. Io scoppio in una crisi perché dopo svariati tentativi di capire cosa gli stesse accadendo, avevo un senso di umiliazione e frustrazione che l’unica cosa che temevo era il suo tradimento, che lo stava facendo anche a me. Lo lascio, ma lui fa il pazzo… mi giura che non è vero, che ama me, che è tutta una mia convinzione sbagliata. Lui oltre la sfera sessuale mi dimostra amore, è un compagno presente, rispecchia tutti i valori dell’uomo che vorrei al mio fianco, anche con i suoi difetti. Decido così di riprovarci, di stargli accanto senza dare troppe pressioni, ma la situazione non sembrava migliorare… quindi inizio a provarle tutte, in diverse occasioni: gli organizzo sorprese, piango, urlo, mi arrabbio, fino ad esserne così consapevole che qualcosa di serio non andasse… perché ormai gli ultimi tre mesi aveva erezioni, ma non raggiungeva mai l’orgasmo con me… nonostante io non fossi cambiata fisicamente o fossi meno disinibita. Insomma avevo capito che il problema non ero io.
E lo ha ammesso anche lui quando l’ho lasciato la seconda volta, ormai distrutto dall’impotenza, mi confida che non è accaduto solo con me, ma con tutte. Fidanzate e non, dopo un periodo si stanca, non trova più stimoli. Mentre me lo diceva sembrava quasi stesse parlando con sé stesso, dispiaciuto che non riusciva a farmi stare bene, in colpa per la sofferenza che mi stava provocando, non sapendosi dare delle motivazioni valide, ma continuando a ripetermi che mi ama, che mi vede nel suo futuro, come la mamma dei suoi figli, ma continua a non far nulla. Anzi, ancor più deleterio spesso colpevolizza me di averlo tradito, basandosi su fatti non reali ovviamente, completamente a caso.
Io ovviamente sono a pezzi, perché è una sfera così indispensabile nella coppia che non riesco a mettere da parte, vorrei stargli accanto se lui volesse reagire, ma non so come. Io so di amarlo, ma so che se mi avesse tradito non ci sarebbe alcuna possibilità di ritorno, so anche che se tutto questo non è sfociato nel tradimento io sarei disposta a cercare di superare questo problema con lui.
Cosa ne pensate al riguardo? Le ho provate davvero tutte, ma lui ora sembra essersi chiuso e non reagisce. Non mi cerca, né cerca un confronto, ma mi fa chiamare dalla famiglia per dirmi che sta male. Insomma, non so più cosa fare… vi ringrazio per l’attenzione e chiedo scusa per la prolissità, ma era per rendere una situazione così delicata.

Gentile Simona, il caso che lei descrive con evidente sofferenza è molto più frequente di quanto lei possa immaginare. Molti uomini hanno difficoltà a raggiungere l'orgasmo ("a venire") ma non certamente per mancanza di amore nei confronti del partner, uomo o donna che sia. Tale difficoltà non dipende molto spesso neppure da quanto Lei, in questo, caso possa essere sexy, provocante, sessualmente capace. E non saranno certamente le sue richieste di spiegazioni, rassicurazioni che risolveranno il problema. Il problema del suo compagno è prima di tutto un problema che ha la sua mente ha con il suo corpo (l'aspetto relazionale nella mia esperienza di psico-sessuologo) è marginale. Può amplificare o ridurre il problema di base, ma non determinarlo. Consiglio al suo compagno un consulto privato con un sessuologo per indigare e risolvere il blocco a lasciarsi andare totalmente e capire se tale blocco parte a livello del desiderio (che potrebbe essere carente per i più svariati motivi), dell'eccitazione (difficoltà durante il coito di diversa natura: cognitiva, emotiva, somatica) o dell'orgasmo vero e proprio (es. pausa di perdere il controllo). Come sessuologo posso dirLe, con grande convinzione, che dietro a molti problemi sessuali ci stanno blocchi personali che poco hanno a che vedere con la bellezza del rapporto affettivo. Anzi spesso nascondono, paradossalmente, una grande paura di perdere la persona amata. Qui possiamo fare solo delle ipotesi. L'unica soluzione può tentarla concretamente il suo compagno affrontando la questione, senza paura o vergogna, con un sessuologo che conosce bene l'anatomia, la fisiologia e la funzionalità della sessualità maschile. Non esisti a contattarmi se desidera qualche chiarimento. Le auguro, anzi vi auguro ogni bene. Enrico Rizzo - Psicologo Sessuologo