Dott. Fabio Boccaletti

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Dott. Fabio Boccaletti

Psicologo Psicoterapeuta

Tachicardia; come curarla?

Salve volevo descrivere la mia situazione....tutto è iniziato un pomeriggio di metà maggio in cui ero molto impegnato e ho incominciato ad essere molto agitato e preoccupato e d notte non riuscivo a dormire ....inoltre avevo un solo pensiero in testa che continuava ad ossessionarmi ed era quello di dovermi controllare la respirazione e la paura di non riuscire a tornare a respirare autonomamente senza il mio controllo...questi disturbi non mi facevano dormire e mi creavano molte difficoltà durante le giornate ...questo è successo fino a fine giugno...poi con l'estate i sintomi si sono alleviati,ho ripreso a dormire ma il pensiero fisso di dovermi controllare la respirazione tornava durante il giorno e riprendevo a controllare per un certo periodo....ora 3 giorni i sintomi iniziali sono ricomparsi violentemente....sono molto agitato,tachicardia e non riesco più a rilassarmi e di notte non riesco più a dormire.....la mia domanda è come sarebbe possibile tornare alla normalità di prima senza soffrire più di questi problemi perché non riesco più a sopportare questa situazione e incomincio a pensare di dovermela portare dietro per sempre...(prima non avevo mai avuto un'esperienza del genere)...vi prego consigliatemi e spiegatemi cosa mi sta succedendo?

Buonasera Marius,

da quello che riporta, sembra che tutto sia iniziato con un forte attacco di ansia che in qualche modo "ha scambiato" per un problema di respirazione facendo aumentare ancora di più la paura/ansia. Ora quello che la fa star male è quella che si chiama "paura della paura", cioè la paura di poter di nuovo sentire quelle sensazioni spiacevoli che generano ansia e quindi l'inizio di quei sintomi che la spaventano (perché sono tipici proprio dell'ansia intensa). In realtà, se non ci sono ostruzioni fisiche o danni gravi alle vie respiratorie, non è possibile morire soffocati perché è un'operazione automatica e autonoma che fa il nostro corpo senza bisogno di un intervento volontario e cosciente...basta pensare che respiriamo anche di notte quando dormiamo e che se prova a smettere di respirare volontariamente, ad un certo punto entrano in funzione dei meccanismi protettivi che la fanno respirare anche se non vuole.

domande e risposte

Dott.Fabio Boccaletti

Psicologo Psicoterapeuta - Mantova

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