Dott. Fabio Carbonari

Dott. Fabio Carbonari

psicologo, psicoterapeuta, psicosomatista

Intrappolata in me stessa

Senza entrare pedissequamente nel dettaglio della situazione che ormai va avanti da 3 mesi, vorrei descrivere in poche parole ciò che è successo.
A fine ottobre, dopo un massaggio cervicale, ho iniziato a soffrire di fortissime vertigini e nausea. Mi sono così tanto messa paura all'idea di essere stata compromessa per sempre da essere andata al pronto soccorso. Dopo visite e analisi non è emerso nulla. Ad oggi posso dire che probabilmente è stato solo un forte spavento e una forma di ipocondria che mi ha sempre condizionata un pò nel percepire le malattie in maniera totalizzante.
Il problema è che a seguito di questo evento ho iniziato a subire di crisi di angoscia e non sono stata più la stessa. Non ho letteralmente più ripreso la mia tranquillità e per settimane sono stata con l'ansia in gola e un'angoscia spaventosa in petto. Mi sono rivolta ad uno psichiatra che mi ha diagnosticato un disturbo d'ansia ed ho iniziato a prendere dei farmaci. La situazione non è mai rientrata del tutto, ma per alcune settimane ho ripreso a vivere quasi decentemente.
Il problema è che una settimana fa ho avuto un nuovo peggioramento. Al senso di angoscia si è sostituita una sensazione di paura che si è instaurata nella mia pancia e mi fa vivere spaventata e intimorita. La sensazione è quella di essere stata intrappolata dentro di me in un luogo tenebroso e cupo dove io ho paura e non riesco mai a pensare ad altro e ad uscirne.
Cosa può essermi successo? Io sono nello sconforto. Ho 32 anni e mi è preclusa ogni attività che prima per me era normale. Premetto che a parte essere un pochino ipocondriaca e malinconica, non ho mai avuto disturbi psichici o altro. Sono molto spaventata. Lavorare è diventata una conquista. Grazie

Buongiorno Claudia

Probabilmente all'epoca delle prime manifestazioni la diagnosi dello psichiatra era corretta. Da quello che scrive emerge tutta la portata psico-corporea della sua sintomatologia e di come questa abbia fatto un "percorso" nel suo corpo.

Credo sia necessario che si rivolga ad uno psicoterapeuta dell'area corporea per verificare la diagnosi al momento attuale, tenendo conto della sua storia di vita e del "come e dove" i sintomi si esprimono, inquadrandoli anche nel suo contesto vitale.

Sarà quindi possibile ipotizzare le origini dei suoi disturbi e conseguentemente stabilire un progetto terapeutico

Cordialmente