Dott. Fabrizio Fanella

Dott. Fabrizio Fanella

Psicologo, Psicoterapeuta

Come supero il disturbo alimentare da senso di abbandono?

Salve, mi sono resa conto di avere un disturbo dell'alimentazione dovuto a un senso di abbandono.
Mi spiego meglio, sono stata adottata e prima di questo evento ho subito violenze fisiche, psicologiche e ho patito molto la fame.
Di quel periodo ricordo praticamente tutto e dai 6 anni in poi vivo con i miei attuali genitori che mi hanno sempre trattata bene e non mi hanno mai fatto mancare nulla.
Mi sono resa conto che praticamente da sempre ogni volta che rimango da sola a casa sento il bisogno di mangiare qualcosa.
Qualche giorno fa ne ho avuto la conferma, avevo fatto una bella colazione e mi stavo tranquillamente mettendo a studiare quando mia madre decide di uscire.
Una volta rimasta da sola il mio primo pensiero è stato che volevo mangiare qualcosa, nonostante fossi piena il mio cervello continuava a chiedermi di mangiare qualcosa.
Alla fine non ho mangiato nulla perché ero veramente piena però questo episodio mi ha fatto riflettere e mi ha fatto capire in realtà non mangio perché sono una ghiottona, ma perché ho un qualche problema legato alla mia infanzia.
Vorrei tanto sapere come superare questo problema anche perché quando sono arrabbiata, triste o nervosa non mi viene da mangiare, anzi in quei momenti mi passa proprio la fame.
Questi voglia di mangiare mi viene solo quando rimango sola soprattutto se non c'è mia madre.
Vi ringrazio in anticipo delle risposte e spero di aver scelto la categoria giusta

Il primo passo da fare, una volta riconosciuto il problema della dipendenza da cibo, è senza dubbio quello di rivolgersi ad uno specialista: uno psicoterapeuta o un professionista specializzato in dipendenze patologiche o in disturbi dell’alimentazione, che cerchi di scavare a fondo sull’origine del disturbo.

Non esistono farmaci specifici per controllare la dipendenza da cibo. Esistono però dei farmaci che possono intervenire sulle cause psicologiche del problema. Questo tipo di voracità patologica ha infatti il più delle volte, come abbiamo visto, delle radici più profonde. Alcuni psicofarmaci sono in grado di inibire la produzione di serotonina o di diminuire gli stati ansiosi legati alla dipendenza da cibo.

Può essere molto utile un percorso con la stimolazione magnetica (TMS) che lavora proprio sulla compulsività di base del comportamento alimentare.