Dott.ssa Federica Serafini

Dott.ssa Federica Serafini

psicologo, psicoterapeuta, ipnologo clinico

La poca comunicazione di mio figlio

Il mio nome è Yanis ho 35 anni sono arrivata in Italia 14 anni fa ho un figlio di 18 anni con il quale non riesco a comunicare. Possiamo stare tutto un fine settimana dentro casa che non esce della sua stanza, da bambino era più comunicativo frequenta pochissimi amici, io devo dire che sono stata una madre poco presente perché essendo emigrata sola con un figlio cercavo sempre di lavorare tanto per non farlo sentire diverso in modo da avere una casa dignitosa, vestiti, cibo, feste di compleanno e vacanze varie.... nonostante a scuola andava bene, praticava sport andava daccordo con la baby sitter, e portavo al cinema era una vita molto regolare nonostante io mi senta che sono stata incapace e molto in colpa. Da 4 anni ho una relazione e da quasi 2 convivo è allora ho visto il crollo totale di mio figlio, se prima scambiavamo 3 parole adesso forse 1. Lui non sopporta il mio compagno che è molto esigente con le regole scuola anche io lo sono in un confronto ha detto che lo odia perché io sto più tempo a casa è di conseguenza controllo di più. Siamo stati in terapia la quale non ha prodotto risultati, lui continua a essere uguale si alza e non saluta resta fuori per 24h è manda solo 1 sms , se gli chiedo come va a scuola si infastidisce così è anche quando cerchiamo di parlare di capire cosa lo angoscia perché è così chiuso verso il mondo, lui ci tiene all'oscuro di tutto è una situazione terribile è imbarazzante... il padre di mio figlio è un padre terribile ma io con lui non ho mai parlato di questo ho cercato sempre di proteggerlo da tutto è tutti. Qualche settima fa in un tentativo di comunicazione mi ha detto che per colpa mia non ha autostima.... Come lo posso fare? gli ho consigliato una terapia individuale..

Salve, 

capisco che la situazione non sia facile e che sicuramente una terapia che ha già dato pochi risultati non l'aiuta a prendere di nuovo la decisione di tornare nella stanza di uno specialista. Le dirò delle cose: 1) suo figlio è un adolescente e come ogni adolescente vive il rapporto con gli adulti con amore e odio; 2) crescere da solo con lei fino a due anni fa e ritrovarsi ora ad avere in casa una coppia genitoriale di certo non è semplice per lui;3) potrebbe, ma questo non possiamo saperlo, essere anche un po' geloso che il tempo che prima passavate insieme ora non lo passa più solo con lui... tutte queste possibilità potrebbero essere vere e convivere in suo figlio in questa difficile fase della vita. Il mio consiglio è, prima di inviare lui da un collega, magari di andare lei e il suo compagno a fare un sostegno genitoriale che possa aiutarvi nel rapportarvi con lui. 

il mio consiglio è questo perchè stigmatizzare ancora di più un ragazzo silenzioso, costringendolo ad andare da uno psicologo significherebbe dirgli che è lui il problema, cosa che eviterei, lavorando in questo modo su di lui e con lui ma in modo indiretto... rispetto ai suo sensi di colpa che dire? è stata una donna sola che ha cresciuto un figlio senza aiuti e con tanti sacrifici, se ha fatto degli errori io non so dirglielo, di sicuro però tutto quello che ha fatto, l'ha fatto con il cuore! le faccio un gran in bocca al lupo.