Sto con un compagno che fa uso di cocaina

salve...attualmente sto con un compagno che fa uso di cocaina ormai dall eta di 20 anni. ad oggi ne ha 42. la dove non utilizza quella dorga beve a dismisura e fuma spinelli. in tutti questi mesi sono riuscita a farmi raccontare tutto ,la mia impressione e' che ha frustrazioni interne dolori mancanza di autostima ,lui soffre molto poiche si rende conto di tutto cio che gli ha tolto questo suo stile di vita e le dipendenze di cui fa uso. vorrebbe riniziare una seconda vita e cosi mi ha chiesto aiuto. nel mio piccolo mi sono informata e le possibilita' ad oggi sono due: rivolgersi al s.e.r.t di zona e richiedere un percorso di terapia territoriale con colloqui individuali o di gruppo e controlli di esami per verificarne l inuso. ( gia anni fa , a quanto mi e' stato detto haveva provato ma con nessun risultato dopo due mesi, fece l agopuntura e qualche colloquio con psicologo) smise di andare... la seconda possibilita e' fare un trattamento breve di disintossicazione in un ospedale di verona ( li usano il NALOXONE e altre medicine di provenienza inglese)ed in contemporanea appoggiarsi ad uno psicologo-spicoterapeuta che usi un trattamento cognitivo comportamentale delle dipendenze.qual e' il vostro parere?inoltre vi chiedo se esiste un comportamento adeguato da adottare con lui. lui e' un uomo chiuso che fugge fronte ai problemi, sofre internamente in silenzio. ad oggi ha un comportamento infantile ,insensibile e al quanto egoistico.. dettato forse da cio che il suo stile di vita gli ha tolto, e forse anche da coloro che l hanno circondato facendoglio solo morali e dando giudizi senza mai realmente ascoltando la sua persona paure e debolezze. cosa mi consigliate? al di la se la nostra storia funzionera' o meno io vedo in lui un anima che merita essere aiutato. certa di una benevole risposta un sorriso per voi . grazie
Gentile Cristina, intervengo per ultimo ma vorrei comunque sottolineare quanto già messo in luce da molti dei colleghi che mi hanno preceduto: -il fare uso di droghe, senza distinzioni tra leggere e pesanti, segnala sempre un DISAGIO psichico-emotivo a volte la presenza di una vera e propria malattia; -per definizione le dipendenze sono condizioni CRONICHE che tendono ad autoreplicarsi e recidivare; -i tossicomani o coloro che usano cronicamente sostanze imparano ben presto a mentire (cronicamente) a sè e agli altri pur di proseguire nelle loro condotte; -per un paziente con la storia del suo nuovo compagno l'unica strada non è l'agopuntura o il naloxone, ma una DISINTOSSICAZIONE e quindi un percorso in COMUNITA per tossicomani, tipo San Patrignano, Exodus o il CREST; -l'unico atteggiamento che deve mantenere è quello di una FERMA DETERMINAZIONE affinchè si curi, mettendolo di fronte ad una scelta senza terze vie; Cordiali saluti