Come aiutare mio figlio a superare un blocco emotivo
Buonasera, scrivo perché ho bisogno di un supporto, per aiutare mio figlio a superare il blocco emotivo che lo porta a rifiutare il suo ambiente scolastico. Ha 13 anni e frequenta la terza media, è arrivato a chiudere questo percorso scolastico sempre con un ottimo rendimento, nonostante abbia trovato fino dalla prima media un ambiente a lui non favorevole. In prima media ha provato a reagire ai compagni che lo trattavano male, sia con atti fisici che verbali. Ne parlava a casa e mi sono rivolta alla scuola per trovare insieme una soluzione. Per un periodo i compagni hanno smesso di trattarlo male, ma per contro è stato isolato completamente. Lo scorso anno questo isolamento è perdurato e ha iniziato a soffrire perché si sentiva invisibile, siamo arrivati alla fine della terza media e purtroppo ci scontriamo con un blocco emotivo importante. La mattina sta male e non riesce più a salire le scale della scuola. Abbiamo già parlato con gli insegnanti, ma ci hanno proposto di farlo parlare con la psicologa, verso la quale lui non ha fiducia visti i risultati raggiunti negli scorsi anni, e con la quale non vuole parlare. L'ultimo episodio di cattiveria nei suoi confronti risale ad una settimana fa, quando con vari espedienti di supporto ho provato a convincerlo ad andare. Oggi dopo una settimana di assenza, non riesco più a convincerlo, mi ha chiaramente detto che non sopporta più di essere deriso e ci sta troppo male, questo disagio per lui è diventato insostenibile. Mi ha chiesto di andare solo a sostenere gli esami finali. Io ho bisogno di capire cosa posso fare per aiutarlo, più di quanto abbia già fatto. Mio figlio nonostante tutto ha provato a fare di tutto per farsi accettare, ma il pregiudizio insorto nei suoi confronti lo ha portato all'emarginazione dei compagni da una parte e alla sua completa chiusura dall'altra.
Buongiorno Nicoletta, mi dispiace molto per la situazione in cui si trova suo figlio.
Quando mi parla di pregiudizio penso intenda che la ragione dell'isolamento sia da cercarsi nel fatto che suo figlio giustamente ha reagito e fatto "la spia" cosa che per alcuni adolescenti, specie con comportamenti così prevaricatori, è imperdonabile.
Mi chiedo se a scuola ci sia qualcuno con cui ha legato in modo che suo figlio possa concentrarsi sul lato benevolo del rapporto con i pari senza concentrarsi troppo sugli insulti e le derisioni.
Io le consiglio di andare dalla psicologa della scuola non perché abbia la "bacchetta magica" e possa sistemare la situazione di isolamento, ma per aiutare e supportare suo figlio in questo difficile momento.
A livello pratico (per consentire la frequenza a suo figlio) la scuola deve trovare una soluzione per questo mese (non lasciando solo suo figlio per esempio)
Un abbraccio
Marchetti Fiammetta Ordine Psicologi Liguria n 2882
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