Sto con un compagno che fa uso di cocaina

salve...attualmente sto con un compagno che fa uso di cocaina ormai dall eta di 20 anni. ad oggi ne ha 42. la dove non utilizza quella dorga beve a dismisura e fuma spinelli. in tutti questi mesi sono riuscita a farmi raccontare tutto ,la mia impressione e' che ha frustrazioni interne dolori mancanza di autostima ,lui soffre molto poiche si rende conto di tutto cio che gli ha tolto questo suo stile di vita e le dipendenze di cui fa uso. vorrebbe riniziare una seconda vita e cosi mi ha chiesto aiuto. nel mio piccolo mi sono informata e le possibilita' ad oggi sono due: rivolgersi al s.e.r.t di zona e richiedere un percorso di terapia territoriale con colloqui individuali o di gruppo e controlli di esami per verificarne l inuso. ( gia anni fa , a quanto mi e' stato detto haveva provato ma con nessun risultato dopo due mesi, fece l agopuntura e qualche colloquio con psicologo) smise di andare... la seconda possibilita e' fare un trattamento breve di disintossicazione in un ospedale di verona ( li usano il NALOXONE e altre medicine di provenienza inglese)ed in contemporanea appoggiarsi ad uno psicologo-spicoterapeuta che usi un trattamento cognitivo comportamentale delle dipendenze.qual e' il vostro parere?inoltre vi chiedo se esiste un comportamento adeguato da adottare con lui. lui e' un uomo chiuso che fugge fronte ai problemi, sofre internamente in silenzio. ad oggi ha un comportamento infantile ,insensibile e al quanto egoistico.. dettato forse da cio che il suo stile di vita gli ha tolto, e forse anche da coloro che l hanno circondato facendoglio solo morali e dando giudizi senza mai realmente ascoltando la sua persona paure e debolezze. cosa mi consigliate? al di la se la nostra storia funzionera' o meno io vedo in lui un anima che merita essere aiutato. certa di una benevole risposta un sorriso per voi . grazie
Gentile signora, non è certo facile uscire da vent'anni di uso di cocaina; serve una forza di volontà incredibile e una vera motivazione a cambiare. In più il suo compagno non è un giovane alle prime esperienze, ma è ben sedimentato nel problema. Entrambi i sistemi che ipotizza hanno vantaggi e svantaggi: i colloqui al SerT e il controllo delle urine, prestano il fianco a molti trucchi, che chi usa sostanze conosce bene (utilizzare urine di terze persone pulite, etc); un trattamento cognitivo/comportamentale dopo una disintossicazione, mi sembra molto accelerato, nel senso che l'elaborazione di una ventina d'anni di dipendenza è difficile farla con un trattamento breve. Io sarei per un percorso comunitario, breve, di 6 mesi indicativamente (al riguardo a Mestre c'è una comunità d'eccellenza dove fanno anche un buon lavoro psicoterapeutico e dopo la dimissione una buona psicoterapia che lavori sulle motivazioni profonde. Se vuole altri chiarimenti più specifici mi contatti pure tranquillamente. Un cordiale saluto.