Dott.ssa Flavia Ilaria Passoni

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Dott.ssa Flavia Ilaria Passoni

Centro di consulenza Psicologica, Psicoterapia e ipnosi clinica

In cura per nevrosi di ansia somatoforme

Cari dottori buonasera, vorrei descrivere qui la mia situazione per avere un vostro parere.
Ho 25 anni, figlio di genitori divorziati, fidanzato da 5 storia molto tranquilla, studio e lavoro entrambi da un paio di anni (prima ho avuto lavori saltuari. Ho sempre avuto un carattere forte il giusto, presuntuoso il giusto, attento alle cose anche nei particolari ma non in maniera esagerata.

Mi piace il calcio, la tecnologia, i videogames ecc.
Nell'ultimo anno in particolare ho avuto una vita intensa, viaggi per studio e per lavoro, nuove esperienze, nuove responsabilita'.
Giudicavo quest'ultimo anno pieno di soddisfazioni ed entusiasmante, fino a 4 mesi fa.
4 mesi fa inizio ad avere una sensazione di malessere generale che piano piano si concentrava ai livelli dello stomaco e mi toglieva energia e forze.

Naturalmente mi rendo conto che qualcosa non va, pertanto effettuo analisi e visite specialistiche. Tutto regolare, al gastroenterologo in particolare mi viene detto: e' tutto ok, sei nell'anticamera delle crisi di ansia.
Inizialmente non capivo cosa volesse dire, realizzo qualche settimana dopo: inizio a svegliarmi nel sonno tremando, con il fiatone.

Non avevo fame ed Inizio a svegliarmi in maniera precoce la mattina presto al contrario della mia routine. Decido pertanto che e' il momento di andare dallo psichiatra. Anch'esso mi dice che i tratta di una nevrosi ansiosa somatoforme e mi prescrive inizialmente antidepressivo ssri ed ansiolitico, successivamente ho proseguito solo con ssri, eliminare l'ansiolitico e' stata dura ma ci sono riuscito.

Ora sono ormai tre mesi che prendo solo ssri, che dire: la mia situazione fisica e' sicuramente migliorata, mangio regolarmente, dormo anche abbastanza bene, vado a lavoro e studio anche se mi ritengo un po' meno efficiente, ma riesco a mantenere viva tutta la mia vita. A distanza di tempo anche i pensieri che mi creavano ansia sembrano stiano avendo meno effetto su di me, nello specifico nei periodi peggiori ho iniziato ad avere varie paure insensate: paura di non amare a sufficienza la mia ragazza, paura di potermi fare del male, paura di aver sbagliato il mio percorso di vita lavorativo e formativo. Quando sto bene pero' questi pensieri riesco ad osservarli da lontano, ma capitano ancora le giornate in cui ci riesco poco e cio' mi crea abbastanza angoscia e frustazione, togliendomi anche la grinta di fare le cose. Dottori, cosa posso fare perche' questi pensieri intrusivi vadano via? per ritrovare le mie sicurezze e la mia grinta nel fare le cose? perche' per il resto la situazione sembra migliorare... grazie infinite!

Caro Antonio,

escluse le cause organiche ha fatto bene a rivolgersi ad uno psichiatra. Benché i farmaci siano una stampella fondamentale, lei stesso testimonia un notevole miglioramento dall’inizio della loro assunzione, talvolta non sono sufficienti.

Diversi studi hanno confermato la maggiore efficacia di trattamenti integrati, interventi cioè che combinano una terapia farmacologica ad una psicoterapica. Le consiglio quindi di rivolgersi ad un professionista che, collaborando con il suo psichiatra, possa accompagnarla in un percorso psicologico o psicoterapico con cui discutere anche di quei pensieri intrusivi che la affliggono.

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