Dott.ssa Flavia Ilaria Passoni

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Dott.ssa Flavia Ilaria Passoni

Centro di consulenza Psicologica, Psicoterapia e ipnosi clinica

DOC

Un mio famigliare è stato seguito per più di un anno da uno psicoterapeuta per un problema simile a un DOC. Dopo un paio di anni di relativo sollievo dai sintomi, è di nuovo in crisi.
Ad evitare un secondo approccio inefficace sto provando a informarmi. Su internet trovo numerosi siti che trattano l'argomento rifacendosi a teorie differenti con promesse di guarigioni in periodi più o meno brevi.
Ammetto che sono disorientato e, non essendo in grado di valutare le teorie presentate, non riesco ad aiutarlo proponendogli una terapia.
Qualcuno potrebbe darmi un consiglio?
Grazie.

Salve Diego, promesse di guarigioni immediate e semplici per problematiche attinenti alla sfera del disturbo ossessivo-compulsivo sono da prendere con molta attenzione. Si tratta spesso di un disturbo che può essere anche molto invalidante per la vita della persona e che può essere difficile da trattare. Da come scrive sembra che consideri la prima terapia che questo suo famigliare ha affrontato come un “fallimento”; in realtà aver avuto un sollievo dai sintomi, seppur momentaneo, non è sinonimo che la terapia sia stata inefficace. Probabilmente un evento, un cambiamento nella vita quotidiana o una qualsiasi situazione potrebbe aver riattivato ciò che con la precedente terapia era riuscito a tenere più sotto controllo. Il mio consiglio è di non cercare di districarsi tra le varie teorie che può trovare online, ognuna ha le sue modalità, pregi e difetti nell’affrontare questa problematica. La cosa migliore può essere fare un tentativo tornando dal vecchio psicoterapeuta, che avendolo già avuto come paziente conosce approfonditamente la sua storia personale e clinica, un elemento importante per indagare i motivi della nuova crisi e per poter ripartire a stare meglio. Insieme, esponendo dubbi, successi e difficoltà, si potrebbe stabilire il miglior modo di proseguire, che in alcuni casi può anche coincidere con un cambio di percorso terapeutico. I cambiamenti profondi necessitano di tempo, energie, lavoro; ci possono essere delle ricadute, che è necessario affrontare, ma che non sono necessariamente un “passo indietro”. I sintomi ci forniscono dei segnali, è fondamentale coglierne il messaggio e lavorare su se stessi per proseguire il proprio percorso di conoscenza di sé, dei propri limiti e delle proprie risorse. Un saluto.

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