Dott.ssa Francesca De Gregorio

Dott.ssa Francesca De Gregorio

Psicologo, Psicoterapeuta

Sento di aver buttato via la vita e non essermene neppure accorto

Ho vissuto molti anni in famiglia all'ombra di una sorella piu' vecchia di 9 anni: mi spiego meglio, lei andava bene a scuola con facilita',io facevo una gran fatica con scarsi risultati,lei faceva e disfaceva usciva con amici e motorette,tornava quando gli pareva facendo infuriare i miei,io per indole e perche' molto chiuso avevo e ho un solo vero amico col quale peraltro oggi ci sentiamo poco per vari motivi, uscivo pochissimo e avendo scoperto in me il dono della Musica ho passato forse la giovinezza chiuso nella mia camera a suonare il piano che era di mia madre.Insomma mi sono chiuso li',quello era il mio mondo.Ho strappato una maturita' coi denti,in mezzo ai continui discorsi di casa (sorella studiosa,fratello asino). Va be per farla breve, mia sorella va via di casa,si laurea Medico,fa e distrugge il matrimonio,nel 1992 mia madre lascia questo mondo improvvisamente cosi' padre e sorella decidono'per il mio bene' di farmi piantare l'Universita' (tanto non combinerei nulla) e sbattermi a lavorare da un parente,che per cinque anni mi infligge umiliazioni di ogni tipo. Ad oggi con una moglie e un figlio di 11 anni,un lavoro di ripiego usurante sento di aver buttato via la vita e non essermene neppure accorto,per tutto 'l'affetto' che ho sempre avuto intorno.
Salve Luigi, ci vuole coraggio per “mettersi in discussione” e accorgersi che si è giunti ad un bivio: continuare a vivere secondo ciò che gli altri hanno deciso, o ritenuto meglio, per noi, o fare i conti con noi stessi e cominciare a dire “IO”. Certo non è facile: le dinamiche familiari di cui parla, sembra l’abbiano fatta vivere “dietro le quinte” per molto tempo, e questo spesso induce a credere di non avere il diritto di mostrare agli altri, e soprattutto a se stessi, i propri bisogni, necessità e desideri, che vengono così soffocati nell’illusione che vivere in funzione degli altri sia più facile e forse anche più comodo che non lottare per affermare ciò che, invece, si sente importante e vitale per sé. Ma ad un certo punto si fanno sentire il senso di insoddisfazione e la rabbia con cui probabilmente ora sta facendo i conti, e a cui è fondamentale dare voce per recuperare una dimensione soddisfacente di sé. Da soli non è facile invertire la rotta e decidere di mettersi in gioco, perché significherebbe anche tollerare ciò che un cambiamento può apportare alla sua vita e a quella delle persone che le stanno vicino, pertanto le consiglio di rivolgersi ad un collega per fa sì che un percorso psicoterapico possa aiutarla a diventare finalmente il “protagonista” principale del film della sua vita. Auguri.